La fiducia e il coraggio, è questo il respiro che manca e che riduce in cenere le nostre aspettative? Italia oggi: da una parte la vergogna di un Parlamento screditato e dall'altra un paese che torna ad essere protagonista sulla scena europea. Due facce della stessa medaglia. È questo, vivere oggi in Italia? E' utile provare una forma di sofferenza e indignarsi?
Anche ai giovani liceali di Caserta viene chiesto di esprimere un'opinione e dalle voci rotte dall'evidente emozione, i volti del nostro futuro esprimono il disagio dovuto alla sensazione di una "giustizia ingiusta": "Si dice che la giustizia è uguale per tutti, ma io non lo credo" afferma Fabrizio, 19 anni. La legge nata per garantire la libertà di pensiero usata e deformata per proteggere, mina pericolosamente le basi del sistema morale. Le leggi esistono perché devono esserci dei giudizi condivisi, è sconfortante l'atteggiamento del Parlamento perchè a cascata si finisce in fondo alla scala dei valori e allora avviene il trionfo delle feste di Arcore, la degradazione femminile, la vendita del proprio pensiero, l'asservimento al potere e la perdita dell'etica. Un brutale senso comune dove la giustizia è a vantaggio del più forte. Chi ha il potere decide di ricompensare i seguaci e sfruttare le persone, un'evidente distorsione dei valori che crea l'abisso tra noi e loro e ci fa a pezzi mettendoci l'uno contro l'altro. Si è instaurata la consapevolezza che è così, e così dev'essere, perché questo fanno tutti, politica e delinquenza compresi. La politica è diventata un simbolo, un segno del pote
Dobbiamo fermarci e riflettere sulla situazione della società italiana a partire dalle azioni quotidiane degli individui che in questo momento di crisi sono bloccate dall’apatia e dall’indifferenza. Dobbiamo ridarci una norma per limitare le forze brutali. Siamo ritornati al punto di partenza, dimenticando i costi che hanno dovuto pagare i nostri predecessori che hanno creduto nella democrazia e nella giustizia e ora ne paghiamo le conseguenze. Siamo in balia dell'uso e dell'abuso del potere. Le legge dovrebbe porre dei limiti e chidere il giusto, al contrario in questo tragico paese ridonda il male e il cittadino è gabbato non potendo esercitare il suo diritto ad una cittadinanza comune e normata. La libertà politica non può essere superata perché diventa abuso e quando questo diventa manifesto si entra nella tragedia umana. Come possiamo ancora credere in uno Stato dove gli apparati istituzionali offrono lo spettacolo della complicità con la mentalità criminale? Non c’è società civile senza giustizia.
Una politica distante dalla quotidianità che necessità del nostro risveglio dal torpore dell’indifferenza, dell’apatia, della routine e dell’inerzia. L’abitudine alla rassegnazione. Un’indifferenza depressiva. Uno stato di perdita di senso che si può risolvere solo in un modo: con esercizi di disgusto.
L'antidoto sta nell'urlo di indignazione, che deve dare i suoi frutti, una ricerca, severa, della giustizia e del suo valore.Una lampadina che deve accendersi e che va tenuta accesa. Un’operazione che implica la scoperta del valore dell’ordine, della giustezza che richiede una misura, una posizione, un rapporto per ogni cosa che restituisca l’amore per la bellezza, per la giustizia e la libertà. Insomma, per se stessi.
E se non ora, quando?