Il fine settimana dei ritorni

Da Russell81

L’ultimo weekend di settembre è passato via all’insegna delle scoperte del passato. Mi riferisco a due passioni che, seppure mai sviluppate totalmente, sono ritornate di moda in maniera inaspettata. 

Ci sono prodotti d’intrattenimento la cui presenza non resta costante nella vita. Vanno e vengono, a seconda dei periodi e, soprattutto, degli impegni. Quando il tempo libero è limitato, sei costretto a fare delle scelte e a tralasciare gli interessi che ti prendono di meno rispetto al resto. E’ così per il wrestling,  lo sport spettacolare a cui ho legato tantissimi momenti felici e che ciclicamente torna a far parte delle mie giornate. 
Il boom negli anni novanta del wrestling ha portato allo sviluppo di altre discipline, decisamente più realistiche, ma altrettanto spettacolari. L’UFC, ad esempio, è la più grande organizzazione di arti marziali miste che ha saputo unire lo show d’intrattenimento, il carrozzone dei nomi e dei personaggi con degli incontri “veri”. Sfortunatamente, finora l’UFC non era mai riuscita a prendere piede in Italia, probabilmente per l’eccessiva crudezza dei match. Finora.
La notizia di qualche giorno fa parla dell’acquisizione dei diritti di alcuni spettacoli della federazione da parte di Fox Sports Italia. Il che vuol dire che già dallo scorso weekend gli appassionati dell’UFC hanno potuto godersi il ppv senza costi aggiuntivi a quello dell’abbonamento Sport. Bel colpo.
Io non mi ritengo un fan con la Effe maiuscola, ma intanto ho registrato l’evento sul MySky. Il proposito è quello di iniziare a fare dell’UFC una nuova abitudine. 

Da adolescente ci fu un periodo nel quale andavo matto per i fumetti di Dylan Dog. Mi piacevano le sue storie e lo sviluppo narrativo simile a quello di un film. Avevo una nutrita collezione fatta di inediti, prime ristampe, seconde ristampe e book che adesso presumo si trovino da qualche parte in cantina.
Ricordo ancora l’emozione che provai nell’andare a comprare il leggendario Numero 100, un albo stampato eccezionalmente a colori. La stessa emozione l’ho riprovata lo scorso sabato, quando mi sono deciso a comprare il numero 337. La prima impressione nell’aprire la copertina è stata di stupore: avevo dimenticato il potere rievocativo dell’odore della carta da fumetto.
Il numero 337 di Dylan Dog rappresenta lo spartiacque tra il vecchio modo di concepire la realtà dell’indagatore dell’incubo e una nuova Era. Spazio profondo è una storia di fantascienza (piuttosto banale, ad essere onesto) ambientata nel 2427 in cui il ricordo del nostro Dylan, morto all’inizio del ventunesimo secolo, viene impiegato per dar vita a cinque suoi cloni programmati per recuperare una navicella popolata da spettri spaziali. Insomma, piuttosto stramba come situazione. 
Ciò che più mi spinge a riprendere la lettura mensile del fumetto è il fatto che dal numero 338 in poi Dylan Dog stravolgerà alcune certezze del passato. Mai piu’ Bloch, nuove nemesi ed un approccio alla tecnologia differente. Tanta carne al fuoco per il rilancio di un personaggio che aveva iniziato un lento declino negli ultimi anni. 

Riuscirò a fare di UFC e Dylan Dog le mie buone abitudini del futuro? Non resta altro da fare che rimanere sintonizzati. 


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