CURIOSITY sol 132 MAHLI - il Fiore di Marte
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44
Dopo il clamore scatenato dalle immagini del misterioso e brillante oggetto del sol 61, successivamente ritenuto una parte del rover, ecco una nuova foto che fa parlare di sé.
Lo scatto risale ai subframe del MAHLI (Mars Hand Lens Imager ) del sol 132 di Curiosity.
L'immagine è stata scattata dal rover il 19 dicembre 2012 alle 17:44:33 UTC (disponibile sul sito ufficiale al seguente link http://mars.jpl.nasa.gov/msl/multimedia/raw/?rawid=0132MH0158001000E1_DXXX&s=132) e da noi successivamente elaborata e pubblicata sul nostro canale di Flickr il 23 dicembre 2012. Solo due giorni dopo, il giorno di Natale, la nostra elaborazione è stata diffusa anche sul canale www.lunexit.it.
Il presidente e fondatore di Lunar Explorer Italia/Italian Planetary Foundation Dr. Paolo C. Fienga, presentando l'immagine, aveva scritto:
"Vi suggeriamo di notare l'apparente "sgranatura" ed "apertura secondo linee di frammentazione" delle sue componenti emergenti (una sorta di micro-pistilli - passateci il paragone, please...).
La nostra ipotesi "esotica"? E' un "fiore", oppure il residuo madreperlaceo di una qualche Forma Vitale Indigena."
Oggi, questa foto sta facendo il giro del mondo: forum, blog e testate giornalistiche, nazionali e d'oltreoceano, parlano del "Fiore di Marte": così, l'intuizione del Dr. Fiega di oltre 10 giorni fa, si è trasformata in una notizia da prima pagina.
Curiosity, raggiunta l'interessante area geologica di “Glenelg”, è arrivato sul bordo della zona chiamata "Yellowknife Bay" durante il sol 124 e si è inserito nel bacino nel sol 125 (12 dicembre).
Durante il periodo festivo ha scattato molte foto panoramiche che consentiranno al team di missione di selezionare la roccia da utilizzare per la prima perforazione con il trapano.
CURIOSITY NavCam right sol 133
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44
L'area in cui si trova il rover non manca di curiose formazioni: nel panorama 360° ripreso con la NavCam di Curiosity la NASA stessa ha segnalato, proprio al centro del mosaico, una roccia a forma di serpente, soprannominata quindi "Snake River". E' una sottile linea curva di roccia scura che si estende sopra la zona più chiara e pianeggiante, sicuramente un obiettivo valido per gli strumenti del rover.
"E' un pezzo del puzzle" ha detto John Grotzinger del California Institute of Technology di Pasadena, in un comunicato. "E' in relazione con la roccia circostante e sembra essersi formato dopo lo strato che lo attraversa".
Il "fiore di Marte", invece, è stato ripreso dal MAHLI, la fotocamera di Curiosity utilizzata per scatti ravvicinati.
Al momento non conosciamo nello specifico la scala di acquisizione ma il dettaglio potrebbe essere veramente piccolo: non dimentichiamo infatti che il MAHLI può arrivare ad una risoluzione di 15 micrometri per pixel.
La strana formazione, sia che si scelga un'interpretazione esotica o meno, è indubbiamente interessante: è un dettaglio assolutamente isolato sulla roccia che lo ospita. Apparentemente trasparente, traslucido, riflettente, sembra in parte incastonato nella superficie ma isolato rispetto ad essa.
Anche se fosse solo un minerale, meriterebbe di certo un approfondimento.
E mentre il web si scatena con interpretazioni varie, arriva una conferma direttamente dalla NASA, tramite il portavoce del JPL, Guy Webster che ha dichiarato a NBCNews.com: "l'oggetto sembra essere parte della roccia e non un detrito del rover".