Se ne applica uno strato con una pistola a spruzzo sulla parte della vettura da analizzare e, con le alte velocità, la vernice “disegna” i flussi d’aria. Essa asciugandosi fornisce agli ingegneri dati e informazioni interessanti su cui lavorare. Bande intense di vernici indicano le zone in cui la velocità dell’aria è maggiore, al contrario, bande sottili indicano zone in cui la velocità del fluido è minore. Un modo per non dare all’occhio c’è e consiste nel mischiare la paraffina al polistirene. In questo modo la vernice diventa invisibile ad occhio nudo, infatti le tracce di questa miscela vengono fuori solo con una speciale lampada a luce ultraviolette. Il flow-viz in questi ultimi anni è stato sempre più usato durante le sessione ufficiali proprio perché la FIA ha seriamente ridotto i test durante la stagione.
di Antonino Giampaolo