Il fondo salva-Berlino

Creato il 21 ottobre 2013 da Molipier @pier78
Ivan Lagrosa vedi altri articoli 21 ottobre 2013 17:00

In un articolo di Federico Fubini apparso su Repubblica si legge di come l’Italia finanzi, neanche troppo indirettamente, Berlino.

Che la moneta unica europea avesse avvantaggiato particolarmente i paesi del Nord Europa era, d’altronde risaputo. Ma in un momento in cui in tutto il continente i partiti xenofobi e nazionalisti di estrema destra stanno avendo successo proprio al grido di “fuori dall’euro”, ci saremmo aspettati qualche cambio di rotta, a livello europeo, che andasse verso la direzione di minor rigore e più attenzione alle situazioni sociali di ogni paese, non solo ai suoi bilanci.

A quanto pare questo cambio di rotta non c’è stato e non se ne vede traccia neppure in lontananza.

Il meccanismo legalizzato attraverso il quale i soldi italiani vanno direttamente nelle tasche di Berlino è quello del cosiddetto Fondo salva-stati, il Meccanismo europeo di stabilità (Esm), istituito nel 2011.

Senza addentrarci in tecnicismi, questo Fondo ha il compito di aiutare sia Paesi dell’eurozona in difficoltà che ne faranno richiesta, sia le grandi banche europee che saranno vigilate della Bce. È un fondo finanziato dagli Stati membri: la Germania ha già versato 17 miliardi, l’Italia 11,4 e si appresta a versarne altri 14,3 l’anno prossimo. Con i soldi che il nostro Paese ha versato e verserà, si potrebbero tranquillamente gestire i problemi delle banche nostrane.

Cosa che invece sarà molto più difficile fare attraverso questo meccanismo europeo. La Germania sta infatti spingendo per fare in modo che l’Esm intervenga in aiuto di una banca in difficoltà solo dopo che abbiano pagato gli obbligazionisti, ovvero i risparmiatori, della banca stessa. In pratica prima vanno imposte perdite ai risparmiatori e poi potrà intervenire il Fondo salva-Stati.

Se questo era il danno vediamo ora la beffa.

Tutti i soldi che stanno affluendo nelle casse dell’Esm, infatti, sono attualmente investiti principalmente in titoli di Stato. Quali Stati? Il criterio prevede che vengano esclusi titoli con rating inferiore ad AA, a vantaggio di titoli “di alta qualità”. Si scrive di “alta qualità”, si legge Germania.

In pratica noi versiamo soldi all’Esm il quale compra titoli di Stato tedeschi (i Bund), che quindi scendono di prezzo e fanno salire lo spread italiano con la conseguenza che paghiamo più interessi sul debito.

Ottimo affare. O forse no?

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