venerdì 17 maggio 2013 di L'Abattoir
Il dodicesimo Forum Sociale Antimafia dedicato a Peppino Impastato e a sua madre Felicia si è concluso nel migliore dei modi e anche per quest’anno la porta di Casa 9 Maggio è stata riempita di gente, suoni, colori e sapori.
Assieme all’associazione Radio Aut (di cui faccio parte) e alle altre realtà che partecipano alla costruzione del suddetto Forum, abbiamo iniziato a riunirci attorno a fine febbraio. E come ogni anno è stato difficile riuscire a contenere il gran numero di idee e argomenti che sono letteralmente esplosi in questo periodo. Alla fine le quattro giornate del Forum sono state riempite. Siamo riusciti a trattare argomenti “grossi” come il lavoro e le lotte territoriali, ma anche la politica internazionale (abbiamo ospitato persino l’ambasciatore venezuelano e Claudio Tamagnini, membro del Forum Palestina) e un importante e partecipato forum dedicato ad un confronto sulle “Antimafie”.
E questo era un tentativo di rendicontare in maniera “canonica” il Forum di quest’anno. Ma ogni anno Cinisi si rivela essere una miniera di stimoli di ogni tipo.
In dodici anni di Forum siamo riusciti a stringere splendidi legami con ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte d’Italia, con realtà differenti alle spalle. Dalle valli piemontesi dove la Tav va avanti in un territorio ormai massacrato, a Niscemi, dove il Muos a parole è fermo ma nei fatti continua a essere costruito di buona lena, fino a L’Aquila, dove invece tutto è immobile da quattro anni. E ancora compagni pugliesi scesi fino a Cinisi per recitare lo spettacolo che hanno dedicato a Peppino, amici arrivati da Catania, dalla Calabria, da Bologna e perfino una coppia di turisti canadesi con cui ho avuto il piacere di intrattenermi.
Legami che si sono formati nel corso degli anni e che possono a buon diritto definirsi uno dei motivi per cui il Forum esiste. Una splendida rete di esperienze che si confrontano, si toccano, si compenetrano nel nome di Peppino e delle sue idee.
C’è anche il valore della mia personale esperienza. Per il secondo anno consecutivo siamo andati a Cinisi con l’intento di trasmettere il Forum con la nostra neonata radio, cercando di cogliere ogni sua sfaccettatura. Abbiamo piazzato il mediacenter all’ultimo piano della casa che fu di Tano Badalamenti e che in questi due anni si è prestato perfettamente all’uso, permettendoci di trasmettere, montare video, ragionare, preparare programmi e intervistare persone consentendo altresì a coloro che venivano a visitare la casa che fu del noto mafioso, di vederci e salutarci senza risultare eccessivamente invadenti.
La gestione del mediacenter è stata anche quest’anno assai stancante perché ha risucchiato più energie del previsto tra microfoni da smistare, telefonate improvvise, prolunghe da recuperare e altre incombenze impreviste. Ma l’esito finale, data la precarietà delle condizioni e, diciamocelo, la nostra imperizia legata alla poca esperienza, è stato ben più che soddisfacente. Posso orgogliosamente dire che ce l’abbiamo fatta e che questa di Cinisi è la base di partenza per un nuovo progetto dell’associazione.
Ciononostante non tutte le ciambelle riescono col buco, e alcune cose fanno male ancora adesso, anche se sono ormai dodici anni che il Forum e i suoi partecipanti vengono a disturbare la quiete del paese. Sì, perché l’unico contributo che Cinisi dà al Forum è esclusivamente l’esserci come luogo geografico.
Da giorno 8 a giorno 11 le finestre di Corso Umberto I sono rimaste saldamente chiuse. Si potrebbe pensare che data la posizione geografica del corso le persiane siano rimaste chiuse per via del sole cocente. Eppure poi arriva il 12 maggio, finisci di impacchettare il materiale e ripulire Casa 9 Maggio, esci in cerca di un bar dove pranzare… ed è un’esplosione di persiane aperte e serrande alzate. In questo senso la memoria di Peppino è come una pietra lanciata in uno stagno. Da Cinisi le onde sono partite, ma ancora ci vorrà del tempo prima che tocchino terra e tornino indietro.
La gente di Cinisi passava davanti Casa 9 Maggio senza mostrare il minimo interesse ed anzi lanciando anche qualche sguardo di disprezzo. E la menzione speciale va a quei ragazzini che passavano a tutta velocità sul motorino urlando “MAFIAAAA”.
Sono cose che fanno male a chi crede che Peppino sia vivo e che lotti insieme a noi con lo spirito.
Poi però ti fermi a pensare a come Peppino abbia fatto tutto quello che ha fatto in vita in condizioni ancora peggiori di quelle che ci siamo trovati ad affrontare noi in questi quattro giorni. Ed è allora che ne cogli l’esempio fulgido e luminoso. Le sue lotte per difendere i contadini espropriati delle proprie terre per la costruzione della terza pista di Punta Raisi; il tentativo di risvegliare ed aggregare le menti dei ragazzi della zona con il circolo “Musica e Cultura”; il gesto rivoluzionario (per i tempi) di una radio libera che trasmette controinformazione. Già, perché Peppino Impastato, ed è questa una delle cose che più ci interessa ribadire non solo a livello locale ma anche nazionale con il Forum, non fu semplicemente Onda Pazza. Accappona la pelle nel sentirlo definire “il giullare dell’Antimafia”.
Non è quella la definizione corretta di Peppino, tutt’altro… è la più lontana dalla realtà.
La definizione corretta di Peppino sta scritta sulla sua lapide al cimitero.
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Rivoluzionario e Militante Comunista
Ucciso dalla mafia Democristiana.