Intanto, però, da Il Sole 24 Ore, si apprende che la decisione della BNS sta facendo le prime vittime:
La mossa choc della Banca centrale svizzera si riverbera nel mondo della finanza globale. E fa le prime vittime tra i broker, da New York a Londra fino alla Nuova Zelanda.Il newyorkese Fxcm, uno dei più grandi gruppi al mondo negli scambi valutari, ha ammesso che potrebbe aver violato i requisiti minimi di capitale imposti dalle autorità di regolamentazione americane dopo che i suoi clienti hanno accusato pesanti perdite sul franco svizzero, nell’ordine di 225 milioni di dollari.Il broker sui cambi Alpari Uk (sponsor della squadra di calcio del West Ham) ha dichiarato oggi lo stato di insolvenza sul suo sito internet motivandola con «l'eccezionale volatilità e l'estrema mancanza di liquidità» provocata dalla mossa a sorpresa decisa giovedì dalla Banca centrale svizzera che ha sganciato il franco svizzero dal tetto di 1,20 con l'euro.La tempesta finanziaria che ha scatenato sul mercato ha causato ingenti perdite alla maggioranza dei clienti del broker, perdite «cha hanno superato i rispettivi accrediti». «Quando un cliente non può coprire la sua perdita la trasmette a noi» scrive Alpari Uk che, di conseguenza, ha dichiarato lo stato di insolvenza. I fondi della clientela retail restano al riparo secondo le regole fissate dalle Autorità, conclude la nota di Alpari.In Nuova Zelanda, il maggiore dealer valutario è stato costretto a chiudere i battenti. L’impennata del franco, ha dichiarato, ha spazzato via il capitale di gran parte dei suoi clienti con posizioni sul franco svizzero e lo ha quindi messo nelle condizioni di non poter rispettare il requisito minimo di capitale di un milione di dollari neozelandesi. Altri operatori, dalla svizzera Swissquote alla danese Saxo Bank, si stanno “leccando le ferite” e stanno cercando di capire a quanto ammontano le rispettive perdite dopo la giornata di panico di ieri.Il trading sulle valute ha conosciuto un vero e proprio boom negli ultimi annim, favorito dallo sviluppo di Internet e dalla nascita di centinaia di siti di trading online. Questi operatori sono però stati criticati per la maniera spesso disinvolta con cui consentono ai clienti di investire con una leva di multipli rispetto al capitale che mettono a disposizione, spesso anche 100 o 500 volte il capitale. In questo modo, guadagni - ma anche perdite - vengono amplificati in modo esponenziale. Si stima che ogni giorno nel mondo vengano scambiati oltre 4mila miliardi di dollari sul mercato valutario.