Il frumento è da diversi secoli alla base dell’alimentazione dell’uomo e non solo, basti pensare in campo zootecnico ai vari mangimi o al pane che negli anni si è diversificato moltissimo e per cui tanto aspramente si è combattuto ( e aimè si combatte) in tempo di carestia. Pane protagonista anche di molti detti, leggende e tradizioni, ma non solo a questo serve il grano, protagonista anche di molte prelibate e famose ricette come ad esempio pizze, crostate ecc..
Ed allora ecco dunque brevemente un po di chiarezza sulle varie tipologie di farina :
- farina ” 00 ” con un grado di abburattamento pari al 50 %
- farina ” 0 ” con un grado di abburattamento pari al 70 %
-farina ” I ” con un abburattamento del 80
-farina ” 2 ” con un abburattamento superiore all’ 85 %
e farina integrale che invece non è burattata.
* abburattare significa separare, raffinare la farina dalla parte impura (crusca ), al contrario di quanto si è portati a credere la farina più raffinata in assoluto è quella ” 00 ” in quanto viene utilizzata solo la parte più centrale del chicco ( appunto il 50 ) e la si riconosce appunto per il suo candore e la sua finezza. Più l’abburattamento sale infatti e più percentuale di crusca è compresa, ciò lo si può notare infatti anche dal colore della farina che tenderà a scurirsi sempre più.
Tutt’altro discorso viene poi fatto per il grano duro ma ne parleremo un’altra volta