Il fumo sale lentamente tra le mie dita,
si leva in alto ed accarezza la gialla luce della lampada
riacquista calore e sale di nuovo, sul soffitto
si avvolge elegantemente per poi spogliarsi e ricadere su se stesso in tanti cerchi concentrici.
Il respiro è quello sicuro e fiero di chi sa cosa attende.
Non si farà attendere a lungo, sento il suono del suo respiro.
Il buco nero, uno spazio senza luce, che divora tempo e materia.
La sua visione conferma il mio sorriso, ogni aspettativa non è stata delusa.
Ti stavo aspettando.
I suoi cerchi sono lame di ghiaccio salato che mi toccano la pelle.
Il suoi venti sono mille lingue di gatto che mi leccano l'anima.
"È ora di andare?"
"Andrò da solo. Tu versami due dita, ci metterò un attimo..."
È ghiacciato, ma brucia come il fuoco.
Avido come il ghiaccio.
Avido come il fuoco.