Il Fuoco della Verità
Serie Mac Talbot Family
di Nora Cocian
Autore: Nora Cocian
Serie: Mac Talbot Family
Edito da: Amazon Media Eu
Prezzo: 5.27 €
Genere: Erotic-Romance
Pagine: 423
Trama: Blantyre, Scozia, l’ultimo luogo in cui Roscoe Mac Talbot vorrebbe rimettere piede dopo anni di assenza; se fosse per lui la famiglia potrebbe andare anche al diavolo. L’unico motivo per tornare al castello Mac Talbot è recuperare un anello che vale più di ogni altra cosa al mondo. Ad aspettarlo a Blantyre non ci sono solo Gladys, la sorella di ghiaccio, e il gemello Damian dalle mille sorprese, ma un passato turbolento e tentatore che ormai non gli appartiene più. La ricerca del tesoro è più complicata del previsto e gli mette sulla strada Rose, la donna del passato e Chiara, un’italiana piccola e tosta, lontana anni luce dal suo ideale di bellezza femminile. Tra colpi di scena, tentativi di seduzione e intrighi, la passione divampa. Quali altri misteri nasconderà per Roscoe il clan Mac Talbot?
Tra le pagine di questo romanzo troviamo i tre fratelli Mac Talbot, i gemelli Damian e Roscoe e la sorella più piccola Gladys, prematuratamente eredi dell’impresa di famiglia dopo la scomparsa improvvisa dei genitori a seguito di un incidente aereo. A far da cornice primaria al trio ci sono altri personaggi di rilievo tra cui spicca Chiara, una giovane italiana in vacanza dal cugino-detective Matthew; Brian, l’amico coetaneo dei gemelli; Rose, una vecchia fiamma di Roscoe ed infine Hector, un uomo infido e viscido, ex-marito di Gladys.
Tutto ruota attorno all’eredità e alla famiglia dei Mac Talbot, per arrivare a sciogliere un segreto che porterà alla soluzione di ben due casi che vedono coinvolti i tre fratelli.
Premetto che sono rimasta molto perplessa non appena ho iniziato questo libro, fortunatamente qualcosa mi diceva che la trama meritava di esser letta, perché è solo per questo motivo se l’ho portato al termine, ma procediamo con calma e che l’autrice non me ne voglia.
Dalle prime pagine del libro si nota che purtroppo manca di un editing di base, ci sono diverse dissonanze – nonché errori ortografici e di battitura che si trovano sporadici proseguendo la lettura – tra le azioni dei personaggi e ciò che viene scritto, più di una volta ho dovuto soffermarmi e rileggere perché non riuscivo a seguirne le azioni, spesso interrotte dall’uso a mio parere improprio della parola “cazzo” che compare come gramigna in ogni discorso, di quasi ogni personaggio, appesantendolo. Capisco che stia ad indicare enfasi, ma attribuirlo alla bocca di ognuno lo trovo fuori luogo e immaturo per uomini di quasi quarant’anni.
Qui arriva l’altro piccolo neo: i ragionamenti dei personaggi possono appartenere sì ad uomini di quell’età, ma il modo in cui sono stati espressi mi ha portato a vederli come ragazzi divenuti da poco adulti che ancora non sanno gestire gli eventi in cui si trovano invischiati e si lasciano dominare un po’ troppo facilmente dalle emozioni. Questa cosa contrasta con la caratterizzazione che è stata data ad ognuno di loro, quella c’è e anche ben delineata:
- Roscoe, il gemello maggiore, dal carattere rude e inasprito dagli anni passati in carcere, si rivela avere un animo buono e gentile, dualità sottolineata più volte e nonostante tutto ben distribuita con il susseguirsi e lo svilupparsi della trama;
- Damian, dal temperamento tranquillo e posato, capace di una sincerità disarmante, sempre tutto d’un pezzo, una figura solida e forte sul quale si può sempre contare, preciso e puntale;
- Gladys, definita una donna con i “controcoglioni” e in effetti così si dimostra, una leonessa negli affari, inattaccabile, pronta a sbranarti ad ogni minimo passo falso. Dietro la maschera di donna frigida si nasconde una donna con la “D” maiuscola.
E questi sono solo i punti principali, non posso indicare gli altri in quanto finirei inevitabilmente con il fare spoiler. Quindi, per concludere il discorso di poc’anzi, avrei usato un linguaggio un tantino diverso pur dicendo le stesse cose, adeguandolo a 40enni nella maggior parte dei dialoghi.
Ultima piccola contestazione: il genere del romanzo, definito come erotico. Io non sono assolutamente d’accordo. Un erotico non trabocca di parole quali “figa”, “uccello voglioso”, “cazzo duro” (scusatemi per la volgarità vi prego) dove si lascia ben poco all’immaginazione, qui siamo sul porno navigato, quindi aggiungerei anche “porn” accanto alla parola “erotic”, per completezza.
Per concludere: questo romanzo ha un’ottima trama con personaggi ben distinti tra di loro, l’autrice ha davvero talento e solo per rispetto all’idea qui partorita se iniziate a leggerlo portatelo in fondo. La scrittura non è scorrevole per un buon 80%, dovuta ai diversi fattori indicati in precedenza e ciò ne occulta tutto il resto purtroppo.
Do due stelline e mezzo solo per la trama che, ripeto, ho trovato ottima e avvincente.