L’uomo non è stato creato, non è in cima a niente! L’umanità alla quale dice di appartenere è solo un gonfiore di orgoglio!
Inizi del ‘900: Humphrey van Weyden è un giovane gentiluomo, letterato e di buona estrazione. Tuttavia, quello che deve essere un viaggio di routine da San Francisco a Sausalito per recarsi a trovare un amico,
Inaspettato perché Riff Reb’s (al secolo Dominique Duprez) non si limita a una pura trasposizione dell’opera originale “Sea-Wolf” di Jack London del 1904 (che già avrebbe rappresentato un’impresa molto articolata e profonda), bensì la reinterpreta e la rende funzionale per comunicarci il suo pensiero. Se già London, nella sua produzione (in raccolte di racconti come “Il figlio del Lupo” del 1900 o in romanzi come “Il richiamo della Foresta” del 1903) aveva affrontato l’abbrutimento, la forza imperante dell’istinto e della natura, l’insopprimibile richiamo dell’avventura che lui stesso aveva sperimentato in prima persona, Reb’s si focalizza sull’ambientazione marittima e sulla potenza del mare, un abisso che sembra riflettere la profondità della disperazione di Humphrey e dell’ineluttabilità della condizione umana.
Reb’s non è estraneo ai riadattamenti letterari: nel 2009 è uscito “A Bordo della Stella del Mattino” (sempre edito da Kleiner Flug), tratto dall’omonimo romanzo di Pierre Mac Orlan, che già affrontava la durezza della vita marinaresca. Lui stesso ha inoltre affermato di aver viaggiato a lungo per mare e di vivere in una località marittima della Bretagna. Ogni dettaglio, ogni cambiamento rispetto all’opera originali trasuda infatti consapevolezza e non lascia niente al caso, rappresentando nel modo più efficace possibile la schiacciante dualità tra istinto e razionalità, tra uomo e natura.
Larsen non è quel perfetto esempio di mascolinità descritto nel libro, ma è un uomo rude, gigantesco, quasi sovrumano, un incrocio tra un essere umano e il lupo richiamato dal suo nome, che sovrasta l’esile figura di Humphrey. Gli altri mozzi e marinai restano figure di sfondo, atte solo a far sviluppare il rapporto tra i due protagonisti, senza lasciare un segno troppo marcato. In questo, Reb’s affronta anche la durezza della vita di mare, spogliandola di ogni poetica che gli possa essere stata attribuita dalla produzione letteraria.
Lo stile di Reb’s, grazie al tratto e alle ragionate scelte di colore, con i suoi chiaroscuri potenti, è estremamente espressivo: riesce a descrivere al meglio le emozioni che attraversano il viso dei protagonisti e il contesto marittimo e navale. Ogni capitolo ha un colore dominante (blu, rosso, grigio, giallo, nelle loro tonalità più forti) che permette ancora di più il risalto delle emozioni e della sequenza di eventi che si snoda attraverso la pagina. Reb’s sfrutta interamente la potenza espressiva della pagina, senza mai ricorrere a una griglia fissa e includendo illustrazioni a china mozzafiato.
Ci troviamo perciò di fronte a una letteratura a fumetti di ottima fattura e di grande impatto narrativo, ben articolata e strutturata nonostante la complessità del contenuto e il mantenimento dell’attenzione del lettore. Di certo è un’opera molto densa, che si pone a metà tra il romanzo di avventura e un trattato filosofico-antropologico di riflessione sulla condizione stessa dell’uomo, sulla vita e sulla morte. Un’opera che come altre apre un nuovo spiraglio nella considerazione del prodotto fumettistico.
Abbiamo parlato di:
Il Lupo dei Mari
Riff Reb’s
Traduzione di Aurélie Breuil
Kleiner Flug, 2013
136 pagine, brossurato, colori – 16,00€
ISBN: 9788898439041