L’avvento di Internet ha fortemente influenzato tutta l’attività bancaria, imponendo, da un lato, una ridefinizione dell’offerta e dei canali di distribuzione e, dall’altro lato, offrendo nuove possibilità di business. Le potenzialità dell’e-banking e dell’e-business in generale rappresentano un’importante sfida per il sistema bancario.
Da questa considerazione, nel dicembre del 2000 è nata una nuova associazione di banche, l’e-Committee – Comitato di Coordinamento delle Infrastrutture per l’e-banking – con competenza nell’ambito della progettazione e realizzazione di prodotti, servizi e sistemi a supporto delle attività on-line delle banche, definendone altresì le caratteristiche tecniche, gli standard qualitativi e gli aspetti normativi. A oggi l’e-Committee conta circa 225 banche associate che rappresentano oltre il 90% del mercato dei sistemi di pagamento in Italia.
Secondo un’indagine dell’Osservatorio e-Committee, l’84,6% degli acquirenti on-line (1.538 mila individui) ha pagato con carta di credito, con un incremento del 57,5% rispetto agli anni scorsi, il 40,7% ha pagato off-line, il 25,3% con entrambe le modalità. Il trend di crescita dei “pagatori elettronici” registra quindi tassi molto superiori a quelli relativi alla crescita complessiva della rete, benché i valori assoluti siano ancora contenuti: l’e-commerce cresce, anche se complessivamente non è ancora un comportamento diffuso. Sempre leader dell’e-payment in Italia il settore dei viaggi on-line: il 35% degli acquirenti on- line ha acquistato un viaggio o un biglietto aereo o ferroviario. In valore assoluto gli acquirenti del settore sono oltre 750 mila, con un incremento del 23,7% rispetto al primo semestre. Accanto ai viaggi, gli acquirenti on-line comprano computer e apparecchiatura elettronica (22%), ricariche telefoniche (9%), libri (6%), oltre che contenuti digitali (5%) e stampe digitali. Il “Sales Convertion Rate” (SCR), il tasso di conversione all’acquisto, è dell’11,4% sul totale dei siti di pagamento: ciò significa che, su 100 navigatori che accedono a un sito di e-payment, 11,4 concludono la transazione.
A ben vedere, l’esperienza dell’e-payment mette in luce come esista una relazione diretta tra la fiducia nei confronti della sicurezza del canale e l’utilizzo evoluto/dispositivo dello stesso. In particolare è possibile osservare come a un uso estremamente diffuso della rete come strumento di raccolta di informazioni sugli acquisti, non corrisponda un altrettanto esteso ricorso all’e-commerce e, soprattutto, ai pagamenti elettronici. Da un’indagine dell’Osservatorio emerge chiaramente che tale fenomeno è principalmente dovuto a una carenza di fiducia nella rete e, in particolare, nei livelli di sicurezza legati al processo di pagamento. Benché i problemi e i disservizi riscontrati dagli e-shopper riguardino principalmente l’ambito logistico (36% “il pacco è arrivato in ritardo”, 27% “il corriere non mi ha trovato e ho dovuto recuperare il pacco”, 23% “il prodotto è arrivato un po’ rovinato”), o comunque legato alla relazione con l’esercente (34% “annullata parte dell’ordine per indisponibilità del prodotto”; 18% “l’oggetto era diverso da come descritto”), due potenziali e-shopper su tre rinunciano all’acquisto on-line perché non si fidano a comunicare il numero della propria carta in Rete ciò, evidentemente, con pregiudizio per i commerci delle nostre imprese.