Disegno di Ivo Milazzo tratto dalla copetina di "Avventure in acquarello", Parker Editore, 1993
"L'affetto dei lettori di Lungo Fucile è costante e apparentemente imperituro. Non passa mostra, conferenza o semplice incontro in cui qualcuno non mi chieda notizie del nostro scout. Per non parlare delle lettere. E tutti vorrebbero rivederlo in sella, ventre a terra, nelle Grandi Praterie. Me compreso, devo dire. Ken è un mio figlio, un fratello - persino un padre. E' sangue del mio sangue, e sarei felice di rimetterlo in scena. Scrivere alcune storie per terminare la saga, però, mi sembrerebbe riduttivo. Nelle mie intenzioni e in quelle di Ivo Milazzo, l'autore grafico del personaggio, si è fatto strada un progetto che prevede la revisione totale di tutte le storie, la loro colorazione e la conseguente ristampa. Insomma, un'edizione rivista e corretta a cui far seguire gli episodi rimasti in sospeso. Il problema, in questi tempi di congiuntura, è trovare un editore disposto a un investimento così cospicuo. D'altronde, negli ultimi quindici anni, Ken è diventato un character di culto, che merita rispetto e attenzioni particolari. A cominciare dai suoi autori.
So long."
Ivo Milazzo, prima e quarta di copertina de "La collera di Naika", numero 52 della prima serie
Sono parole di Giancarlo Berardi, tratte dall'ultima rubrica Il Diario di Julia, ovvero il prezioso angolo della posta con cui si apre ogni albo mensile di Julia, l'intensa e affascinante serie mensile che narra le avventure dell'omonima criminologa, la cui umanità ricorda spesso il nostro Ken. Nell'albo 147 di dicembre, Berardi risponde alla domanda di un lettore di Julia, ma ancor prima di Ken Parker, che propone l'idea di creare una miniserie Bonelli con la conclusione della storia di Lungo Fucile: "L'impegno economico dell'editore sarebbe limitato nel tempo e comunque una serie di Ken non resterebbe a prender polvere in edicola, perché lo zoccolo duro è ancora numeroso e presente" afferma lo speranzoso lettore. E devo dire che, mentre leggevo queste parole, non potevo far altro che sottoscrivere pienamente la proposta, anche perché le motivazioni addotte dall'"amico" di Ken erano più che convincenti.
Ivo Milazzo, prima e quarta di copertina de "I pionieri", numero 53 della prima serie
Sbalorditiva è stata invece la risposta di Berardi: non mi sarei mai aspettato che nella testa sua e di Milazzo fosse balenata l'idea di un progetto di così ampio respiro, al cui paragone, la proposta del lettore impallidisce. Certo, noi, "zoccolo duro" di Ken, di primo acchito ci accontenteremmo di qualsiasi formato editoriale, pur di sapere come andrà a finire la saga di Lungo Fucile. Ma, a pensarci bene, è solo un progetto così "monumentale" che può rendere giustizia all'indimenticato personaggio creato dalla coppia Berardi - Milazzo. O così, o niente. Preferisco restare nel dubbio per sempre, anche se lasciare Ken a marcire in un carcere è molto doloroso....
Ivo Milazzo, prima di copertina de "Prossima fermata: Stockton", numero 51 della prima serie
La risposta di Berardi però dà una speranza: pur nella manifesta incertezza della realizzazione del progetto, i due autori ci stanno pensando su seriamente e il riferimento alla ricerca di un editore che sarebbe disposto ad un investimento importante, sembra quasi un'esca gettata in modo evidente nel mare della stampa italiana. Perché sbilanciarsi così proprio adesso e pubblicamente in un albo venduto in edivola? Come dice lo stesso Berardi, le richieste di far rivivere Ken gli sono giunte per lettera o di persona costantemente e copiosamente. Perché parlare proprio ora? C'è già qualcosa che bolle in pentola? Mi piacerebbe, e mi rendo conto che sto fantasticando. Ma Lungo Fucile mi manca. Ho perso un amico e un compagno di viaggio, lasciandolo per giunta in una brutta situazione. Spero proprio di rivederlo presto, nel frattempo mi consolo rileggendo la sua vecchia storia.
So long.
Milazzo, Ken e Berardi in un'illustrazione di Milazzo