Il futuro dell’umanità sarà in mano ai robot

Creato il 03 dicembre 2013 da Molipier @pier78

Scritto da: Pierpaolo Molinari

Un interessante articolo, apparso nei giorni scorsi sul New York Times, apre una visione importante ed estremamente interessante su quello che potrebbe essere il futuro prossimo dell’umanità, legato in maniera indissolubile alla tecnologia e ai robot.

Se nel 1971 Stanley Kubrick con “Arancia Meccanica” aveva ipotizzato per il futuro prossimo un mondo che potesse rasentare la fantascienza, sbagliando in larga parte, ora la rapida evoluzione della tecnologia potrà portarci a scenari completamente nuovi rispetto a quelli cui siamo abituati.

I computer spariranno

Citando la Legge di Moore, «Le prestazioni dei processori, e il numero di transistor ad esso relativo, raddoppiano ogni 18 mesi.» Questo significa, con tutta probabilità, che nell’arco di una decina d’anni i chip costeranno quanto la carta straccia. I computer, come li intendiamo oggi, spariranno dalle scrivanie o dai tavoli e, per assurdo, diventeranno onnipresenti ma nascosti, saranno ovunque ma da nessuna parte, continueranno a seguirci svolgendo i compiti che gli assegneremo.

La realtà aumentata diventerà realtà quotidiana

Un po’ come nel film “Matrix” – tanto per restare nell’ambito del cinema fantascientifico – se internet diventerà accessibile tramite le lenti a contatto, ci basterà guardare una persona per effettuare una ricerca per immagini sul web per conoscere la sua storia, sapere la data di nascita, il segno zodiacale, il nome del figlio e – nel caso l’interlocutore parlasse una lingua straniera – vedere i sottotitoli con la traduzione simultanea.

Una rivoluzione che cambierebbe la vita di studenti, attori, medici, turisti, astronauti, militari che, in un vero e proprio batter d’occhio, avrebbero a disposizione mappe, discorsi, traduzioni, testi e tutto il resto. Pensate anche solo ad un politico durante un comizio che… no, forse ho esagerato, scusate.

Ordini impartiti mentalmente

Nel futuro prossimo i computer saranno controllati con la mente, abbandonando mouse e touch screen. Stati Uniti ed Unione Europea stanno investendo capitali per mappare i percorsi neurali del cervello per il prossimo grande traguardo della scienza. Il successo potrebbe garantire alle persone paralizzate di riprendere il controllo (virtuale, purtroppo) della vita quotidiana utilizzando elettrodomestici, sedie a rotelle, computer o videogiochi oppure braccia e gambe meccaniche che ricevono lo stimolo del movimento dal pensiero.

Come nella migliore opera di fantascienza, si potrà sperimentare la telepatia, la telecinesi e creare un cloud brain, un cervello artificiale in cui stipare ricordi, emozioni, pensieri e sogni. Pare che le prove di questo principio siano già state dimostrate.

Così, sulla base di questo, alcune persone potrebbero essere riqualificate nella società, venendo a conoscenza dei loro pensieri, del loro passato, dei loro ricordi, senza alcun tipo di filtro. I film potranno presentare non solo immagini e suoni ma anche sentimenti, emozioni e sensazioni che andrebbero colpire direttamente nel segno.

Perfezionamento del capitalismo

Quel che viene ricercato da anni sarà finalmente raggiunto, sapremo esattamente dove e quando la curva dell’offerta incontra la curva della domanda, creando il “mercato perfetto“.

Una per una, le industrie dovranno digitalizzarsi. Come è avvenuto per la musica, la prima “vittima” illustre della digitalizzazione. Le grandi case discografiche hanno erroneamente pensato che i computer non potessero mai scalfire il loro mercato e la gente avrebbe continuato ad acquistare dischi, musicassette e poi CD. Risultato? E’ arrivata Apple e ha preso per le corna gran parte delle case discografiche.

Continuerà ad esistere la libertà di ignorare la digitalizzazione come continuerà ad esisterà la possibilità di fallire. O ci si adegua o si annega.

Robot inseriti nella società

A dispetto di qualche falsa partenza, l’intelligenza artificiale entrerà sempre di più nella vita di ogni giorno. Robo-medici e Robo-avvocati saranno al servizio della gente per dare consigli sulla salute o in materia legislativa in ogni momento del giorno, con un linguaggio comprensibile per tutti.

E poi anche il trasporto verrà digitalizzato. Se sembra fantascienza che Amazon userà i droni per le proprie consegne, cosa penserete di auto senza conducente guidate da radar e GPS? Ingorghi e incidenti stradali diventeranno parole sempre meno utilizzate e, di conseguenza, su strade e autostrade potranno esserci meno vittime ogni anno.

In Giappone – paese che produce quasi un terzo dei robot presenti sul mercato – si stanno già realizzando robot “infermieri” che potranno prendersi cura della popolazione che invecchia. Ma non solo infermieri, anche camerieri, meccanici, tecnici, cuochi, musicisti, giardinieri o altro ancora.

Attenzione però, i robot saranno strumenti che eseguiranno ordini o compiti ma non saranno in grado – almeno per ora – di essere creativi o fantasiosi. Esperienza, analisi, talento e capacità di controllo resteranno all’appannaggio degli umani ancora per un po’ di tempo.

Parti del corpo intercambiabili

Le parti del corpo malandate o non più funzionanti potranno essere sostituite proprio come si fa per auto e moto. Già ora gli scienziati possono far crescere pelle, cartilagini, vesciche o vasi sanguigni partendo dalle cellule del corpo. In futuro si potranno sviluppare anche organi più complessi come fegato o reni.

Figli su misura

Per certi versi questo è uno degli aspetti più controversi tra quelli ipotizzabili. I genitori potranno scegliere molte delle caratteristiche del proprio figlio, sequenzializzando e registrando i geni per poche centinaia di dollari o euro. Molti geni danneggiati potranno essere curati con la terapia genetica. Sono stati effettuati esperimenti in laboratorio, isolando i geni di alcuni roditori che hanno permesso di creare topi con una forza e memoria superiore alla media della specie. I geni isolati hanno corrispondenze negli essere umani.

Questo significa che si arriverà a pilotare il patrimonio genetico della razza umana, con tutti i pro e i contro del caso e i dibattiti tra sostenitori e oppositori di questa tecnologia.

Elisir di lunga vita

L’invecchiamento, inteso come accumulo di errori a livello genetico e cellulare non sarà più un processo naturale ma potrà essere rallentato. La vita potrà allungarsi grazie al fatto di poter intervenire a livello cellulare in questi meccanismi di correzione. Per esempio, è stato dimostrato che siamo identici agli scimpanzé per il 98,5% dei geni eppure, rispetto a loro, riusciamo a vivere più a lungo. La differenza sta in quei pochi geni di differenza che ci allungano la vita. Una volta individuati ed isolati, si potrà procedere all’intervento.

Intanto potranno essere raccolti e analizzate le proteine del cancro o le colonie tumorali per precedere queste formazioni maligne e, riuscendo ad intervenire in anticipo, un giorno potremo dimenticare queste due terribili malattie.

Grazie alle nanotecnologie si potranno colpire le singole cellule, distruggendole una ad una. Forse non riuscirà ad avere un’eliminazione totale dei tumori ma potrebbero diventare, nel tempo, l’equivalente di un forte raffreddore, fastidioso ma tollerabile.

Fine delle dittature

La rivoluzione digitale potrà porre fine alle dittature. Internet libera le persone e permette loro di rendersi conto che non devono vivere come schiavi. Le grandi dittature infatti vietano al popolo l’utilizzo di internet come strumento di informazione e divulgazione ma saranno destinati a perdere.

La democrazia non combatte la democrazia. Fino ad ora, lo insegna la storia, le grandi guerre sono nate dove c’era un re, una regina o una dittatura. Tra popoli democratici, mai. I paesi in cui è in vigore la democrazia ci pensano prima di andare in guerra perché non vogliono sacrificare i loro figli per la gloria di un paese. O meglio, quasi tutti, tanto per essere corretti. Ci saranno ancora le guerre ma saranno sempre meno.

Economia intelligente

E’ in atto un cambiamento radicale dell’economia. Le nazioni che investono nelle materie prime come base per il lancio della propria economia probabilmente avranno una florida economia o, se non sarà così, soffriranno meno delle altre nazioni.

Come si potrà raggiungere tutto questo? Con l’educazione rivolta alla scienza, che è il motore del futuro e della prosperità.

Cina e India si sono rese conto dell’importanza delle tecnologia e della scienza grazie alle quali raggiungeranno presto benessere e ricchezza. In occidente invece è successo il contrario, con persone che hanno studiato per proiettarsi verso il futuro e poi sono state assorbite dagli eventi e hanno perso ogni slancio.

Per anni si è parlato del possibile “digital divide“, ossia il divario tra chi ha accesso alla tecnologia e chi invece rischiava di essere escluso per le differenti condizioni economiche o sociali. Questo temuto divario si è verificato solo in parte e sta lentamente sparendo perché l’accesso ai computer è diventato meno oneroso e gli stessi computer sono diventati meno costosi.

Ci sono migliaia di opportunità lavorative ancora vacanti che aspettano solo di essere colte ma richiedono una formazione tecnica e scientifica adeguata ai tempi attuali e, soprattutto, proiettata verso i nuovi scenari che si stanno creando. L’unico vero limite è la fantasia. Lo disse anche Churchill, una volta, in un discorso più articolato, che «gli imperi del futuro sono gli imperi della mente».


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