Il futuro è Next - Anteprima - PC

Creato il 07 agosto 2013 da Intrattenimento

Sony Online Entertainment ha finalmente svelato i primi dettagli su quello che potrebbe essere il nuovo messia del genere MMORPG

Quando si parla dei MMORPG "moderni" in senso storico, si nomina sempre World of Warcraft. Il colosso Blizzard ha plasmato e influenzato il mercato in un modo tale che oggi quasi tutti gli altri MMORPG gli somigliano, ma spesso ci si dimentica di EverQuest, che è venuto prima di lui e a cui Blizzard deve molto del suo successo. EverQuest è stato l'apripista di un genere che dalla nicchia è passato alla massa e che oggi è fruito da qualunque tipo di giocatore, da quelli hardcore a quelli più casual, ed è curioso il fatto che con tutte le sue espansioni, i seguiti e gli spin-off, se ne parli sempre e comunque poco. È come se SOE fosse sempre stata lì, nell'ombra, a osservare la concorrenza, in attesa del momento giusto per colpire. E quel momento potrebbe essere arrivato. A Las Vegas, Sony ha finalmente messo le carte in tavola, rivelando la nuova forma di quel progetto EverQuest Next che un anno fa si era detto aveva cambiato completamente direzione, soprattutto rispetto a quello che si aspettavano i fan del franchise. E in effetti nessuno si aspettava una sorpresa del genere...

Norrath non sarà più come prima

E su questo, a quanto pare, ci possiamo mettere la mano sul fuoco. In tutti i sensi. I ragazzi di Sony Online Entertainment sono stati chiarissimi, in merito: l'obiettivo di EverQuest Next è stupire il giocatore, sempre e comunque, il giorno del lancio e due anni dopo di quello. La battaglia di Sony non è contro la concorrenza, ma contro il tedio. Pensateci un attimo: pur con le loro caratteristiche peculiari, ormai tutti i MMORPG seguono un iter ben preciso. Vengono strutturati fondamentalmente come giochi single-player; si progetta lo sviluppo del giocatore e del suo avatar e intorno ci si costruisce il gameplay lato social, e questo perché i tempi sono cambiati e non si può più dipendere dagli altri, l'autonomia è fondamentale. Almeno fino a un certo punto. Il giocatore comincia la sua avventura da solo, si evolve e si sviluppa autonomamente, raggiunge un livello massimo o comunque un punto di arrivo e dopodiché si apre di fronte a lui il mondo dell'endgame: è lì che diventa davvero importante la componente multigiocatore, perché da soli i mega boss non si possono combattere e il PvP non è autolesionismo. Ed è lì che prima o poi subentra il tedio: per quanto content aggiuntivo possa implementare uno sviluppatore, prima o poi attecchiscono la noia e la ripetitività. Nessuno scampa a questa maledizione ciclica. Nessuno, a parte quelli che giocheranno EverQuest Next. La nuova Norrath - una dimensione alternativa rispetto a quella di EverQuest e EverQuest II - sarà diversa in ogni server. I giocatori potranno interagire con il loro mondo in un modo mai visto prima. Ponti e mura potranno essere abbattuti e ricostruiti; città potranno essere conquistate o liberate; nemici potranno essere scacciati dalle loro tane, e non è detto che ci tornino. Non esiste il respawn. I nemici non compaiono dal nulla. L'intelligenza artificiale sarà sopraffina, promette SOE. I nemici potrebbero decidere di occupare un territorio meno frequentato dai giocatori e dagli NPC, oppure potrebbero occupare la tana di una specie diversa che l'aveva abbandonata o una città vera e propria. I capi dei nemici potrebbero decidere di vendicarsi, come e quando non si sa. Il grind non esiste, e non esistono nemmeno le quest tradizionali. I giocatori non si limiteranno a esserci: Norrath la vivranno per davvero.

L'ambizione di Sony

Ma come dovrebbe funzionare questa magia? Come abbiamo già detto, non ci saranno quest o missioni specifiche: le cose, semplicemente, succederanno. Ad occhio e croce la meccanica dovrebbe somigliare a quella degli eventi dinamici di Guild Wars 2, ma molto più incisiva a livello di conseguenze dato che non si tratteranno di semplici cicli di obiettivi, ma di veri e propri eventi spesso controllati dagli sviluppatori stessi. Tutti potranno partecipare e contribuire, e una volta conclusi non si ripeteranno più, o quantomeno non in quella forma. In questo modo, Sony Online Entertainment promette di garantire ai giocatori un'esperienza sempre nuova, a prescindere dal server in cui stiano giocando o dal personaggio che stiano crescendo, che sia il principale o il secondario. Un'altra meccanica importante sarà costituita dal sistema delle Rallying Calls, eventi pubblici come quelli appena descritti che però si svilupperanno molto più lentamente, a volta per intere settimane se non addirittura mesi. Per esempio, i giocatori potrebbero essere chiamati a edificare una città, partendo da una semplice tendopoli: per tutta la durata dell'evento bisognerà contribuire allo sviluppo economico e urbanistico della comunità, difendendola da eventuali assalti di mostri e nemici, magari cercando i materiali necessari a espanderla. L'enfasi è tutta riposta sull'interazione con gli altri giocatori e l'ambiente circostante, insomma; gli utenti dovranno sentirsi liberi di esplorare e giocare senza seguire un sentiero prefissato, e infatti EverQuest Next potrebbe persino rappresentare il primo esponente di una nuova generazione di sandbox. Non esisteranno le "classi" nel vero senso del termine, tanto per dire: ce ne saranno otto iniziali basate sugli archetipi classici come il mago, il ladro o il guerriero; poi, i giocatori potranno esplorare Norrath e partecipare a degli eventi che consentiranno loro di apprendere fino a quaranta sotto-classi aggiuntive. Le abilità potranno poi essere mescolate a piacimento, un po' come succede in Final Fantasy XIV o The Secret World, e in qualunque momento sarà possibile utilizzarne quattro legate alle classi e quattro relative all'arma che si sta impugnando, un po' come in Guild Wars 2. Sony ha infatti dichiarato che il sistema di combattimento sarà fortemente action, e i giocatori non potranno perdere tempo a osservare le miriadi di magie nelle hotbar: si dovranno schivare gli attacchi dei nemici e bisognerà posizionarsi nel modo giusto per avere la meglio negli scontri. Anche perché gli stessi attacchi e incantesimi di giocatori e avversari possono influenzare il mondo a loro volta: la programmazione della nuova Norrath è completamente procedurale, e questo significa che si sviluppa anche in "profondità". Sony ha mostrato un video in cui una giovane umana e un Kerran - una specie di leone antropomorfo - stanno attraversando le rovine di una palude, quando all'improvviso vengono attaccati da un colosso di pietra. Il nemico è troppo forte e i due se la danno a gambe, ma il mostro genera un potente terremoto che fa crollare il terreno sotto i loro piedi: la caduta li conduce in una grotta sotterranea piena di lava dove li aspetta un Void Goliath. Gli artisti dietro a EverQuest Next hanno già preparato diecimila anni di mitologia e archeologia per riempire le viscere di Norrath, e i giocatori potranno scavare ed esplorarle loro stessi in qualunque momento. Questo ci fa venire qualche dubbio circa le conseguenze che potrebbe avere tutta questa libertà d'azione, sinceramente. Cosa vieterebbe, ai giocatori, di trasformare Norrath in un groviera, o di realizzare, ehm, disegni sconci dappertutto manco fossimo a Nazca? A questa domanda più che lecita, Sony ha risposto che semplicemente ci saranno dei limiti al modo in cui si può modificare l'ambiente, specie in determinate zone; magari alcune le potranno distruggere i mostri ma i giocatori no, e così via. Ma questo sarà sufficiente a mettere un freno all'estro dei giocatori, per così dire, più irriverenti?

EverQuest Next Landmark

Di EverQuest Next ci ha colpito, o forse dovremmo dire sorpreso, anche il suo aspetto. Tralasciando le fattezze del primissimo EverQuest, che risale a un'epoca in cui era la fantasia a texturizzare i modelli poligonali grezzissimi, il sequel si era distinto per la grafica e la direzione artistica decisamente realistiche e occidentali. Con EverQuest Next, gli artisti di Sony Online Entertainment hanno cambiato completamente direzione: il character design ricorda quello dei film di Don Bluth, le proporzioni e le pose dei personaggi sono eroiche e volutamente esagerate, lo stile del mondo e dei suoi abitanti è netto e cartoonesco e la colorazione pastello sembra voler rinforzare questo feeling. Dobbiamo certamente vederlo più da vicino e approfonditamente per capire quanto sia convincente nel contesto, ma per adesso ci ha fatto un'ottima impressione. E non dovremo aspettare a lungo, comunque: se è vero che EverQuest Next non ha ancora data di uscita, e difficilmente vedrà la luce prima del 2014 inoltrato, entro la fine dell'anno potremo scaricare gratuitamente EverQuest Next Landmark, un software che sostanzialmente fa da anteprima del gioco e mette a disposizione degli utenti quasi tutti i tool con cui gli sviluppatori hanno creato questa nuova versione di Norrath. L'idea di base è semplicissima: una volta reclamata una porzione di terra libera e incontaminata, il giocatore potrà cominciare a costruire. Tutto l'engine di EverQuest Next si fonda sul concetto dei pixel volumetrici, tutto è composto da "blocchi" e può essere costruito (e distrutto) in puro stile Minecraft. I giocatori potranno sbizzarrirsi, e sbloccare nuovi strumenti con cui dare sfogo alla loro creatività. La parte più interessante, però, non è questa, ma tutto il sistema di commercio e transazioni che Sony Online Entertainment vuole costruirci sopra: in pratica, i giocatori potranno vendere le loro creazioni per soldi reali. Potranno costruire una torre, per esempio, e vendere il progetto a un altro giocatore; quest'ultimo potrebbe inglobare la torre in questione in un altro progetto e venderlo sua volta, e l'architetto originale riceverebbe una percentuale sugli introiti. In tutto questo, Sony Online Entertainment monitorerà le creazioni della community e valuterà se integrare nel gioco definitivo quelle proposte ufficialmente. Sia EverQuest Next che EverQuest Next Landmark seguiranno il modello free-to-play a microtransazioni che ormai sembra diventato lo standard del genere MMORPG, e potrebbero proprio essere quell'incredibile ventata di aria fresca di cui ha bisogno un panorama ultimamente sempre più stantio. Tante promesse, insomma, alcune credibili, altre un po' meno: EverQuest Next pare già il nuovo messia dei MMORPG come lo sono stati tanti altri giochi prima di lui, ma adesso sta a Sony Online Entertainment mantenere quelle promesse o far diventare il suo nuovo, ambizioso progetto l'ennesima voce tra la folla.


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