Il geranio parigino

Creato il 06 febbraio 2015 da Giardinaggio @Giardinaggionet

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Il geranio parigino: Pelargonium peltatum Ville de Paris


Il geranio comunemente chiamato parigino, il cui nome scientifico è Pelargonium peltatum "Ville de Paris", è in realtà una varietà di Pelargonium peltatum, il geranio edera, ne costituisce praticamente una versione "mini" a fiore semplice e piccolo, particolarmente adatta ad abbellire e decorare finestre e balconi per le sue abbondanti cascate di fiori. Il nome comune geranio deriva dal termine greco per indicare la gru, geranos, e fa riferimento, come il nome scientifico Pelargonium derivato a sua volta da pelargos, cicogna, alla forma dei semi e dei frutti che ricorda il becco di questi uccelli; l'attributo specifico Peltatum si riferisce alle foglie dalla forma simile a quella di uno scudo, pelta in greco. Come tutti i gerani è originario del Sudafrica ed è oggi una delle piante da fiori più popolari al mondo, dopo il geranio zonale quello edera è la specie più venduta e la varietà parigino rappresenta circa l'80% del totale.

Le principali caratteristiche: le foglie, i fiori, la riproduzione.


Il geranio parigino ha fusti verdi ricadenti che possono arrivare a misurare 1 metro e mezzo, le foglie sono carnose e di un verde lucente, come detto a forma di scudo molto simili a quelle dell'edera. I fiori sono semplici e a cinque petali, di dimensioni ridotte e raccolti in ombrelle al vertice di lunghi e sottili steli, il colore varia dal bianco al rosa, dal rosso al porpora. La fioritura è lunga ed abbondante, comincia in genere ad aprile e continua fino all'autunno inoltrato. Il geranio parigino si riproduce facilmente per talea, il periodo migliore per procedere è la primavera o la fine dell'estate così che le piantine abbiano il tempo di ambientarsi, ma è possibile farlo in ogni momento ad esempio in caso di rami accidentalmente spezzati. Si recide un segmento di stelo di circa 10 cm eliminando i fiori e le foglie alla base e lo si mette a radicare all'ombra in terriccio umido.


Le sue esigenze colturali: sole, temperatura, acqua


Il geranio parigino è la varietà più rustica tra i gerani ricadenti, la temperatura ideale è tra 12 e 28 °C, è comunque molto resistente sia al caldo che al freddo, anche se mal sopporta temperature inferiori ai 4 °C, pertanto dove gli inverni sono particolarmente rigidi sarebbe il caso di ripararlo o portarlo all'interno. La posizione ideale è in piena luce o a mezz'ombra al riparo dalle correnti, in vasi o fioriere con terriccio ricco e ben drenato. Se viene collocato in un ambiente con poca luce produce pochi fiori ma molte foglie e tale effetto potrebbe essere ricercato. Le annaffiature devono essere regolari ma non eccessive, possibilmente al mattino presto o di sera, evitando che il terreno resti impregnato d'acqua, la pianta resiste infatti bene a qualche giorno di siccità mentre i ristagni d'acqua sono forse la cosa che più teme, potendo essi provocare marciumi ed altre patologie. Nel periodo invernale, quando la pianta entra in una fase di riposo le annaffiature andrebbero addirittura sospese.


Come prendersi cura del geranio parigino


Il geranio parigino, come tutti i gerani, non richiede cure troppo impegnative, una volta sistemato in un ambiente adeguato basta annaffiarlo con regolarità. Ogni tanto però è necessario controllare che la pianta sia in salute e procedere a piccoli interventi di manutenzione. In particolare è opportuno eliminare i fiori man mano che appassiscono, per prolungare la fioritura ed evitare alla pianta un inutile dispendio di energie e procedere in primavera ad una decisa potatura per favorire la ripresa vegetativa. Il geranio parigino è soggetto alle comuni malattie dei gerani dovute in genere ad afidi, acari e funghi. Particolarmente aggressive sono le larve di una piccola farfalla, chiamata licenide dei gerani, che scavano nei fusti riempiendoli di buchi e macchie nere, fino ad uccidere la pianta. Le malattie fungine possono essere prevenute perché quasi sempre dovute ad una eccessiva umidità provocata da errori nella coltivazione come annaffiature troppo frequenti e abbondanti o terriccio non ben drenato. Quando la malattia si è manifestata occorre eliminare le parti colpite ed utilizzare prodotti specifici.




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