Eppure Civitanova, cittadina guidata da una giunta rossa, non intende prestare ascolto a nessuno, e va diritto per la sua strada: cancellare via Giorgio Almirante. Di più. Davanti ai giornalisti, l’assessore di federazione comunista, Peroni, compie un gesto simbolico e clamoroso: prende la targa della via e la mette nel cestino (in foto), perché a suo dire non si possono accostare Antonio Gramsci e Giorgio Almirante, che vengono bollati rispettivamente come la vittima e il carnefice.
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A parte il fatto che Almirante non uccise nessuno, egli ebbe la colpa di essere stato un convinto sostenitore del fascismo, come Gramsci fu un convinto sostenitore del comunismo. Forse è vero che le due storie non possono essere paragonate, ma entrambi erano figli della loro epoca e delle loro idee: per Gramsci il comunismo era simbolo di libertà, nonostante avesse espresso un feroce regime repressivo e totalitario. Altrettanto, per Almirante lo era il fascismo.
E poi, sono quasi convinto che Gramsci venne affossato dagli stessi compagni dell’epoca e non certo (solo) dal regime fascista. Qualche tempo fa scrissi l’articolo “Fu il PCI di Togliatti a volere Gramsci in carcere?“, dove si fa un’ipotesi storica sconvolgente e scomoda, assai ben documentata.
E a proposito di Togliatti, forse se il paragone tra Almirante e Gramsci è “improponibile”, diverso è il discorso se si prende come pietra di paragone la figura di Togliatti, piuttosto controversa e altrettanto abbondantemente presente nella toponomastica. Ma sull’argomento ho già detto in questo articolo: “La controversa via romana deidcata a Giorgio Almirante.“
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Fonte: Il Messaggero