La parola di oggi, e potete immaginare perché, sarà ghetto. Non solo i ghetti in cui i nazisti isolavano gli ebrei, bensì i ghetti nelle periferie delle nostre città, in cui gli uomini hanno subito e subiscono discriminazioni sociali e razziali.
Esiste un parallelismo tra la condizione degli ebrei nei ghetti nazisti, quella dei neri nei bassifondi americani, o quella in cui ancora oggi versano le popolazioni palestinesi, costrette a vivere in fazzoletti di terra in Israele. E c'è una certa somiglianza anche con la condizione dei clochard e di quelle persone costrette a vivere ai margini della nostra società. Ricordiamo il passato e riflettiamo sul presente. Perché le persecuzioni esistono ancora oggi.
ghetto [ghét-to] s.m.
1 Quartiere un tempo assegnato agli ebrei 2 estens. Quartiere abitato da minoranze emarginate: g. portoricano; anche, zona cittadina sudicia e malfamata 3 fig. Condizione di isolamento, d'emarginazione sec. XVI da dizionari.corriere.it
Mary Berg lasciò il ghetto qualche mese prima della sua distruzione, in attesa di essere scambiata con ufficiali tedeschi prigionieri delle forze alleate e con sé, sotto gli occhi vigili dei nazisti, portò le pagine del suo diario. Quando iniziò a scriverlo, il 10 ottobre 1939, Mary Berg aveva 15 anni e una incredibile capacità di osservare quegli stessi eventi dai quali si sentiva travolta. [continua...]
Il 1° settembre 1939 i tedeschi invadono la Polonia e tutti gli ebrei, dall’età di dieci anni in su, sono obbligati a portare sul braccio una fascia con la stella di David. Nel 1940 viene istituito il ghetto di Varsavia e intorno alle strade destinate alla popolazione ebraica viene costruito un muro. [continua...]
Può succedere perché la tua compagna ti lascia, e il cuore non regge. Può succedere perché perdi il lavoro, e prima c'è la benzina, poi la spesa, poi le bollette, infine l'affitto, e i soldi non bastano e, alla fine, resti senza. Può succedere perché un bicchiere tiene lontana la paura, ma, poi, la sola paura che ti rimane è quella di non bere. [continua...]
“Quello che quel giorno vidi, era quanto di più vicino al paradiso e lontano dall’inferno potesse esistere; una striscia di spiaggia isolata, a pochi chilometri dalla miseria di Gaza, dove le onde si infrangevano sulla riva. Probabilmente non sembravamo molto diversi da qualsiasi altra famiglia sulla spiaggia; [continua...]
Una vagabonda muore, dando alla luce un bambino, Oliver Twist, che resta fino ai nove anni in un ospizio di mendicità da cui fugge. Arriva a Londra e viene introdotto in una banda di borsaioli che deruba il signor Bronlow. Oliver viene per errore scambiato per il vero ladro e arrestato. Bronlow lo discolpa e lo ospita in casa sua. [continua...]