Il giapponismo e la permeabilità della cultura europea #2

Creato il 13 agosto 2014 da Artesplorando @artesplorando

Katsushika Hokusai, vista del monte Fuji

Ed eccoci di nuovo a parlare di giapponismo. Il Giappone dell'epoca Edo (1600-1868) era rimasto, a differenza della Cina e per determinazione politica, totalmente impermeabile alla cultura occidentale e ai suoi commerci. La questione si concluse come era evidente, e già allora per gli appetiti americani. Il commodoro Perry nel 1853 piazzò le sue quattro navi davanti alla città di Edo che più tardi diventerà Tokyo. Sparò un unico colpo di cannone e le mura del protezionismo caddero. Tornò a New York nel 1855 e la vendita fu un immediato fallimento. Ci vollero i contatti successivi con il mondo britannico per iniziare una moda che da lì in poi non sarebbe più cessata. Gli inizi inglesi di questa moda furono più commerciali che contagiosi.Ma il vero boom scoppia quando Napoleone III alla super Expo parigina del 1867, invita ufficialmente il governo giapponese. La dinastia Miji, quella che l'anno dopo avrebbe ristabilito il potere imperiale contro lo shogunato portando la capitale a Tokyo, anzi inventando il nome di Tokyo, accettò di buon grado l'onore e mandò a Parigi gli stretti parenti dell'imperatore in un padiglione giapponese che ebbe un successo mondano infinito. Le signore parigini si misero il kimono, organizzarono serate giapponesi, dal vino al tè.

James Tissot, giapponesina al bagno

Ciò che però influenzò l'immaginario pittorico è il mondo magico dell'Ukiyo-e, il cosiddetto mondo fluttuante nipponico. Si tratta di piccoli capolavori di xilografia dove i passaggi successivi di colori a tonalità uniche vanno ad arricchire carte pre-lavorate in spessore con il famoso gaufrage. Le tematiche sono molteplici, vanno da una visione particolarmente attenta della natura, alla vita di città, fino ai singoli personaggi veri o grotteschi. E' innegabilmente nella rappresentazione della natura che la sorpresa è maggiore. Per la prima volta appare un modo possibile di percepire visivamente la pioggia, il vento, il temporale. I fiori diventano un elemento del decoro cerebrale, pronti al broccato, alle sete, alla pittura. I decori insieme alle sete, cambiano definitivamente il gusto nel vestire. E Tissot si può permettere di affrontare la sua modella chiedendole di tenere l'ampio Kimono aperto. I fiori di Hokusai saranno fondamentali per le evanescenze dell'Art Nouveau. E la sorpresa non finisce qui. Sorge dal Giappone un nuovo modo di disegnare, che è alla radice del nostro fumetto moderno.