Un film curioso e affascinante che non mantiene ciò che promette per chi si aspettasse una sorta di prosecuzione del discorso iniziato con il primo film, ma che può sicuramente ammaliare e incuriosire per le atmosfere, nonostante una deriva buonista che ammansisce una storia che avrebbe offerto ottimi spunti di mistero e paura strisciante, da cui si evince l'inevitabile passaggio di consegne tra un regista e l'altro, pertanto si rinvia per simili aspettative alla prima opera di Tourner, anch'essa frutto della produzione di Val Lewton, che ad ogni modo vi impone il suo stile inconfondibile che segnò un periodo felice del cinema del mistero.
Un film curioso e affascinante che non mantiene ciò che promette per chi si aspettasse una sorta di prosecuzione del discorso iniziato con il primo film, ma che può sicuramente ammaliare e incuriosire per le atmosfere, nonostante una deriva buonista che ammansisce una storia che avrebbe offerto ottimi spunti di mistero e paura strisciante, da cui si evince l'inevitabile passaggio di consegne tra un regista e l'altro, pertanto si rinvia per simili aspettative alla prima opera di Tourner, anch'essa frutto della produzione di Val Lewton, che ad ogni modo vi impone il suo stile inconfondibile che segnò un periodo felice del cinema del mistero.
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