Il gioco

Da Infanziadelbambino
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Vorrei approfondire cosa si intende per gioco e come alcuni famosi studiosi, tra i quali Piaget, Huizinga e Groos hanno descritto questo concetto. Molti sostengono che sia inutile e improduttivo, sono state fatte tante teorie per chiarirne il senso e giustificarne l’esistenza.
Il bambino durante lo sviluppo e la crescita inizia a mostrare i segni di un’attività psichica che va oltre al soddisfacimento dei bisogni fisici.

Una via indiretta che permette di indicare l’esistenza di processi mentali autonomi è il gioco simbolico.

Perciò il gioco è: il modo che il bambino ha di rappresentarsi con il mondo esterno e le sue componenti.
Per Huizinga le caratteristiche del gioco sono quelle di essere azioni libere, con limitazioni spazio-temporali e che sono accompagnate da una tensione nella riuscita. Il gioco è libertà, è finzione, ma viene vissuto come reale con la stessa serietà e impegno.

Come accennavo prima, per Huizinga ha una limitazione di tempo, in quanto inizia e dopo un certo periodo di tempo termina e lo spazio deve essere delineato all’inizio del gioco per non creare distrazioni.

Groos invece distingue il gioco in:

  • giochi di sperimentazione
  • giochi di ruolo

Il gioco è esercizio delle funzioni mentali e istintive.

Secondo Piaget il gioco è diviso in tre strutture ludiche:

  • gioco di esercizio
  • giochi di finzione che aggiungono all’esercizio elementi simbolici
  • giochi di regole

Il gioco quindi “cresce” dai primi mesi fino ai 2/3 anni poi si “stabilizza”. Il gioco simbolico compare intorno ai 2 anni, si costituisce invece intorno ai 7/8 il gioco di regole e il gioco di gruppo organizzato spontaneamente.
Il gioco di esercizio corrisponde all’intelligenza senso-motoria, l’attività è percezione, imitazione e sperimentazione.
Il gioco simbolico riveste un ruolo particolare, in quanto è il mezzo di espressione più libero di cui il bambino disponga e gli permette di esteriorizzare il suo vissuto.

Secondo Klein il gioco è la proiezione di pericoli interni, che trasformano l’angoscia in piacere.

Riportando questi concetti negli asili nido, le educatrici si trovano a predisporre le attività strutturate a seconda dell’età dei bambini. Intorno ai 2 anni il bambino è molto interessato al gioco di movimento, proprio perché gli permette di conoscere l’ambiente circostante.
Durante questo periodo di crescita si nota la comparsa di un nuovo tipo di interesse, che diventerà il gioco simbolico.

Il bambino si avvale della sua capacità di imitazione, nel quale rielabora e trasforma nella fantasia creativa le esperienze vissute.

Il bambino riesce a servirsi di oggetti dandogli altri significati. Ad esempio un bastione può diventare un cavallo, al parco una panchina diventa una macchina o un aereo ecc. Il bambino è in grado di attribuire ruoli a persone e animali che interagiscono nella sua realtà e nel suo mondo affettivo.

Parlerò ancora del gioco, concentrandomi sul gioco simbolico come attività al nido per un gruppo di bambini grandi.