Aforismi – Mi piacerebbe scriverne ancora; riuscire a sintetizzare tante se**e mentali in un singolo costrutto meaningful dà grande soddisfazione, del resto non potrebbe essere altrimenti. Articoli – Sono sempre di più. Tanti vecchi pezzi debbono essere ancora editati e riformattati. Prima o poi riesco… magari quando avrò 80 anni e il riconglionimento inversamente proporzionale all’età sarà decisamente diminuito.
Autori fissi – Grazie, senza di voi… non saprei come fare ma forse avrei pure più tempo da dedicare a sviluppare un pollice verde degno di questo nome.
Blog – Nel tempo diventa un rifugio caro (raro?) che c’é sempre ogni volta che torni da un qualsiasi viaggio. Ma può essere anche un’oasi di pace, una zona di guerra, dipende.
Blogging – Alla fine può diventare una vera e propria arte che si impara dopo infiniti tentativi e buoni propositi. Proprio come succede con tanti altri task da completare, occorre pazienza, vision, grande forza e faccia tosta.
Collezione di scritture – L’esistenza di scritture diverse, sovente figlie di un dio editorial minore, costituisce la vera ragion d’essere di questo blog. Rosebud resta una collezione di scritture che racconta i nostri tempi digitali per bocca dei suoi anonimi protagonisti. A volte li racconta con un know-how quasi scientifico, a volte con grande profondità, a volte in maniera svagata, decisamente ridanciana.
Commenti – Li preferisco così come gli abbiamo adesso sul blog: limitati all’essenziale, in linea con l’argomento del pezzo, spiritosi se riesce.
Deontologia – Resta sempre quella.
Editing – Sempre a posteriori, quando sarà. Fino ad allora è importante appuntare tutto non a caso alcuni pezzi sono dei meri post-it su argomenti da sviluppare poi.
Followers – Sono sempre di più e hanno una pazienza infinita: pourquoi?
Giornalismo – Tra queste pagine vive a nostra immagine e somiglianza, nel bene e nel male.
Grammatica – Anche la grammatica qui la facciamo noi, siamo joyciani per elezione e convinzione.
Linguaggio – Come sempre il linguaggio di Rosebud sarà modellato dagli insondabili effetti della Sindrome di Salvatore, l’ex frate dulcineo echineo che parlava tutte le lingue del mondo. E nessuna.
Mondiali – Li seguiremo, oh se li seguiremo!: la Sindrome di Capalbio non fà per noi!
Poesia – Occorrerebbe pubblicarne di più: nulla come la poesia sa dare un senso alle cose e mondare i nostri peccati.
Renzismo – Soporifero come una camomilla d’annata ma continueremo a lottare per tenerci svegli.
Scazzottate all’alba – I am afraid we cannot do without, meglio sarebbe lasciarsi morire.
www.rinabrundu.com – Un modo come un altro per rispondere io esisto anche quando nessuno ha mai fatto la domanda.
Featured image, bellissima vignetta scovata in Rete, grazie all’autore chiunque egli sia, (i.e. se mandi il nome lo aggiungiamo come sarebbe giusto fare).