Il Giornale 2016 e l’articolo più letto nel 2015

Creato il 26 dicembre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Gli stats dell’articolo più letto – vedi dati qua sotto

Anima – Tolte le impalcature di sfondamento è davvero tutto ciò che resta di noi, giustifica la nostra unicità e non contempla il compromesso.

Amore – Illusione aneuronica sopravvalutata da e nell’ignoranza e sfruttata al meglio dalle grandi Corporation. Il suo motto è di tipo crozziano: Inc. Cool 8.

Articoli – Sono più di 3.500 ormai ma, almeno i miei, non sono più articoli. Sono post-it digitali. Scampoli di idee di un discorso mai perfettamente compiuto e per il quale non ci sarà mai troppo tempo, then again and overall… anche nella loro forma basica risultano sempre meno noiosi dello standard che passa il giornalismo ufficiale italico di questi tempi.

Articolo più letto del 2015 – Si tratta del pezzo del Professor Adolfo Vásquez Rocca dell’Universidad Complutense de MadridCarl Gustav Jung: arquetipos, mistica e inconsciente colectivo”, pubblicato nel febbraio 2015. Come si vede dagli stats (vedi featured image) è partito in sordina ma ormai viene letto con regolarità a dimostrazione che Rosebud diventa sempre più un sito di consultazione autorale, specie per gli articoli più brillanti. Nel momento in cui scrivo ha collezionato 10.207 letture che non è poco per un piccolo blog di controinformazione e critica come Rosebud… dove tra l’altro ci sono anche io e a volte sparo cazzate.

Auguri – I più belli di questo Natale li ho ricevuti da un vecchio amico molto in gamba, il quale mi ha scritto: “Che la cetra di Apollo possa risuonare nel tuo cuore per tutto il 2016”. Bellissimo! Ho scoperto poi che al suono della cetra o lira di Apollo danzavano gli dei… Più che danzare… sul sito si sta sui carboni ardenti ma non sarebbe interessante altrimenti….

Autori fissi – Grazie ancora a tutti voi… anche ai nuovi che si sono aggiunti nel 2015.

Blog – È un lavoro in-progress che comanda i ritmi… e a lungo andare può stancare.

Blogging – Perché si fa il blogging? Probabilmente perché si ha qualcosa da dire, si vuole raccontare un’altra “verità”, diversa da quella che ci impongono di credere gli organi di regime particolarmente scatenati di questi tempi.

Censura – La censura in Rete viene esercitata in molte maniere. La censura può essere anche una mera censura mentale… Quest’anno che ho avuto maggiore occasione di “vivere l’Italia” mi sono accorta che qui il problema della censura è un problema sostanziale; sicuramente siamo lontani dai livelli di libertà mentale di altri luoghi, il tutto dovuto anche a grossi problemi di natura culturale… che non conoscono né Nord né Sud ma sono insiti nel tessuto connettivo nazionale.

Cenacolo – Non so se il Cenacolo di Rosebud esista ancora… o forse si è ingrandito.. non è importante…

Collezione di scritture – Rosebud resta una “collezione di scritture” del suo tempo…. questo è l’unico fattore che non potrà cambiare mai.

Commenti – Nel 2015 ce ne sono stati alcuni davvero fuori luogo… forse non avrei dovuto pubblicarli ma se l’avessi fatto non “vivremo” Rosebud ma un altro quotidiano patinato italico… No, i commenti,  a meno che non contengano offese a Tizio e Caio, vengono pubblicati, ne deriva pure che le “secchiate digitale” potranno essere “consequentia rerum”…: commentatore avvisato meno inguaiato!

Coraggio – Ce n’é vuole tanto per frequentare questo sito… specie serve il coraggio dell’intelletto e dell’onestà dell’anima. Ma non solo:)

Crescita intellettuale – Quest’anno l’ho sentita nelle sue corde… per la prima volta.. ed è stata una sorpresa piacevole…

Critica – Rosebud resta un sito di critica anche feroce, un’attività dello spirito quasi scomparsa nell’Italia delle marchette televisive, delle apologie mollichiane, della pubblicità ingannevole e a-gratis per gli amici degli amici… noi tentiamo di resistere però: finché c’é vita c’é speranza!

DeontologiaResta sempre quella. Rosebud non ha padrini, né padroni, nè preferenze politiche, religiose, di genere… si limita a raccontare i “fatti” (in tutti i sensi), come li percepisce nel dato istante, non racconta mai una verità ma un’impressione di quella.

Editing – Lo ripeto, lo si rimanda alle calende greche e poi non se ne sente troppo la mancanza, come non si sente mai la mancanza di una maschera perbenistica, qualunque essa sia.

Etica – Un imperativo categorico nell’anima.

Falsità – Una missione di vita per alcuni, un germe incancrenante da evitare come la peste su Rosebud e per chi scrive.

Followers – Andate affanculo (specie voi che vi prestate a fare il follower politico di Tizio e di Caio).

Furbizia – Insieme alla falsità un’espressione dell’Essere che non ci piace neanche un poco…. meglio stare lontani dai furbi e procedere su linee parallele dirette in direzioni opposte.

Giornali italiani cartacei – Li compro di raro, di norma quando in giornate particolarmente malinconiche opto per pulire i vedri… La loro carta assorbe come niuna, ma puntualmente dopo piove: coincidenze?

Giornali italiani digitali – Quelli “storici” tipo il Corriere.it e Repubblica sono ormai diventati una vetrina renzistica, meglio evitarli come la peste e soprattutto controllare la notizia o sua supposta veridicità su una molteplicità di fonti…

Giornalismo – Quello italiano – qualora sia mai esistito (ma comincio a dubitare che di leggenda si tratti) è morto e sepolto e – alla maniera dello sconto nei negozi degli strozzini – meglio non nominarlo per non procurare rinnovato dolore…

Grazie – Grazie a tutti voi, ma anche a me che a volte vi intrattengo altre volte vi faccio incazzare, come nella vita.

Intelligenza – Un X-Factor da invidiare a chi ce l’ha e sa come usarla per il meglio altrui.

Laicità – Una preziosa scoperta dell’anima che dà gioia dentro. E scopo. Un dono di valore inestimabile.

Linguaggio – Il linguaggio nel sito resta sempre quello di Salvarore l’ex frate eretico de Il nome della rosa… dunque un mix di tutte le lingue che non ne crea alcuna veramente valida…

Libertà – La libertà di cui godiamo sul sito nel parlare di qualsiasi argomento e di criticare il lavoro di chiunque non è elemento che diamo per scontato e non è un diritto naturale. È un diritto conquistato nei secoli per noi dai tanti che sovente hanno dato la vita per farci questo dono; e per questo regalo siamo infinitamente grati e cerchiamo di non abusarne.

Morte – Una meta agognata e il passaggio obbligato verso realtà-altre.

Pace – Un’illusione e il rifugio del vinto.

Poesia – Il Viagra dell’anima.

Politica – In Italia è nata e morta con Machiavelli.

Renzismo – Un cancro antidemocratico.

Rina Brundu – Per dirla con Oscar Wilde, l’indicibile in piena ricerca dell’illeggibile.

Saccenza – Forse, ma non ha mai ucciso nessuno, le dottrine sì.

Saggezza – L’inconfessabile ma imprescindibile target.

Secchiate digitali – Da quando il ministro Lorenzin si è prestato all’insano gioco delle secchiate fredde per “beneficenza”.. ci sentiamo autorizzati anche a noi ad usare quelle “digitali” nei confronti dei commentatori audaci… Naturalmente ci disponiamo di buon animo anche a riceverle. Hanno sostituito le datate “scazzottate all’alba”, ma il senso è sempre quello… ovvero, “non commentare in calce ai nostri articoli se non sei disposto a combattere un poco per le tue opinioni… e se negli anni non ti sei fatto un poco di thick-skin”.

Senso dell’umorismo – Su Rosebud è la conditio-sine-qua-non. Per esistere.

Solitudine – Una necessità e un destino dell’anima che non si riempie con la compagnia.

Suicidio – Una possibilità come un’altra… un viaggio in Svizzera che prima o poi bisogna fare.

Televisione – C’é sempre un momento in cui bisogna avere il coraggio di fermarsi e ascoltare le giuste recriminazioni ed esigenze del nostro neurone rincoglionito… è proprio allora che pubblichiamo dei post sui programmi televisivi.

Trolls – Amiamo prenderli a calci in culo, ma anche qualche sciabolata sul davanti va benissimo… (nota bene: mai usare quelle palle per l’albero di natale, l’unico neurone si trovà lì e potrebbe procurare altro danno!).

www.rinabrundu.com – Sempre un modo come un altro per continuare a rispondere io esisto anche quando nessuno (o quasi) ha mai fatto la domanda. Questa che vedete è la versione 2015… editore con chitarra, come se un’altra nota stonata potesse consolare lo strazio dell’anima! Sic.