Il giornale di Arvedi scavalca il consiglio comunale, Luca Burgazzi smaschera la contraddizione della polemica sul teatro Ponchielli

Creato il 18 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Il Ponchielli è diventato un problema all’improvviso solo sul giornale di proprietà di Arvedi e agricoltori della Libera. Il consiglio comunale nella sua autonomia aveva già approvato il bilancio. Ma che importa? Il giornale, organo politico dominante, strumento di potere che scavalca facilmente il Comune, mette in dubbio la situazione della cultura, con la gentile collaborazione dell’assessore al bilancio Roberto Nolli. Discussioni che non sono state fatte in consiglio comunale diventano priorità politiche solo sul giornale, dove non esiste contradditorio, dove non occorre spiegare ma soprattutto richiamare l’attenzione del lettore, annunciare, stupire, convincere. Libertà di stampa, chi lo nega. La connivenza del Comune a questo gioco delle parti fa sì che abbia rilievo solo ciò che un potere non legittimato superi addirittura, o metta in questione le scelte del consiglio comunale.

Luca Burgazzi

La democrazia delle barbose procedure del consiglio comunale piace poco, è noiosa, il giornalismo conquista l’attenzione molto meglio. Esteticamente. Il senso civico esige che si proceda non sull’onda delle emozioni determinate dalle tecniche di persuasione dell’editore (Arvedi) tramite giornalisti che si adeguano a una struttura decisionale gerarchica, bensì seguendo procedure decisionali prestabilite e partecipate.

Quindi insorge un giovane, Luca Burgazzi. Non è la prima che succede, dopo le numerose proteste e richieste di informazioni di Daniele Bonali, vicecapogruppo del Pd in Comune. Luca non parla mai di Arvedi, sono io il mefistofelico interprete perseguito dalle mille forme che l’industriale assume a Cremona.

Luca Burgazzi qualche giorno fa è intervenuto su Facebook contro l’assessore Roberto Nolli, anzi contro tutto il centrodestra cremonese. Il ragazzo del Pd partecipa all’Officina Cremona 2, che a proprio modo riprende l’idea vincente di Crema. Un intervento che ha scosso il dibattito e sollevato qualche interrogativo sfuggito ai giornalisti.

Viste le dichiarazione dell’assessore Nolli di  su La Provincia occorre fare alcune semplici domande:

l’amministrazione Perri ha intenzione di affossare un’eccellenza cittadina come il Teatro Ponchielli?
con che coraggio poi si andrà ad inaugurare il museo del violino?
con che coraggio si andrà in giro a dire che Cremona fa della cultura il suo progetto per il futuro?
ed infine che cosa serve a questo punto l’assessorato alla cultura?

La risposta di un consigliere comunale di centrodestra: 155 serate 83.000 presenze (già mi sembrano pochine) 800.000 euro incassi, costi oltre il 400% sugli incassi… A me sembra un’idrovora. Mi si dai diamo un’altro miglioncino di euro oltre agli 800à000 tanto siamo ricchi…..ma!

Il palco d’onore del Ponchielli non basta più

E Luca: “Come sai bene il comune contribuisce con 850.000 euro sul bilancio della fondazione e nessuno chiede altri milioni di euro. Partendo da questi dati si arriva alla conclusione: il teatro è in grado di far fronte alle spese andando in pareggio di bilancio nonostante i costi siano ben più alti rispetto ai soldi ricevuti dal comune. Ora si potrebbe dire che bisogna ridurre il contributo del comune, bene ne possiamo discutere ma non si può certo presentare il teatro come fonte di debito perché si dicono delle balle. Infine: del museo del violino ne parliamo? secondo voi una struttura che si presenta come museo internazionale quanto potrà costare? 850.000 forse pagano la campagna pubblicitaria dei primi mesi… quindi se vogliamo parlare di buchi parliamone”.

E ancora: “Infine un’ultima cosa: il bilancio di previsione è stato approvato nello scorso consiglio comunale e non mi pare che nessuno della maggioranza avesse obiettato sul contributo alla Fondazione Ponchielli, quindi ora mi venite a parlare di spese inutili? La domanda sorge spontanea: siete consapevoli di quello che votate in consiglio?”

Neppure il consigliere di centrodestra, l’unico che abbia risposto alla severa contestazione, si ferma: “Siamo sicurissimi di quello che votiamo. Mi sembra che lo stato confusionale aleggia nelle vostre file. Null’altro che slogan e siete ancora fortunati che non viene messo bene in evidenza quello che davvero era la vostra macchina comunale”.

Poi un’altra spiegazione, sempre dall’uomo del centrodestra: “Mi danno fastidio da qualsiasi parte provengano le sparate per far contento il popolo. La verità è molto più triste di quello che si pensa e di quello che la gente può immaginare. Credo sia il momento di costruire insieme non di sparare titoloni tanto per far felice la propria gente e dire che di qua c’è solo male”. E chi può fare obiezioni su un proponimento così ecumenico?La questione però si fa seria e Luca Burgazzi affonda i colpi: “Il tema in questione è il teatro e quindi il sistema culturale cremonese e non il patrimonio del comune. Niente facili populismi certo anche se ormai il solito ritornello per il quale si da la colpa per tutto alle amministrazioni precedenti certo non aiuta nella costruzione di politiche condivise. In ogni modo quello che mi stupisce è che queste estemporanee dichiarazioni siano state fatte a bilancio preventivo già votato, per cui innestano nella città solo tensioni quasi fosse una scusa. Del tipo: ‘scusate se vi abbiamo alzato le tasse, ma è colpa del teatro’.

“Ripeto: volevate tagliare il contributo al Ponchielli? – attacca ancora Luca – benissimo bastava un emendamento al bilancio nell’ultimo consiglio e tutto è stato fatto purtroppo però nessuno della maggioranza ha detto nulla fatto salvo degli elogi sperticati all’assessore Nolli. Ecco dunque il mio stupore: avete elogiato il vostro bilancio in consiglio per poi fare dichiarazioni sui giornali che vanno contro lo stesso; atteggiamento perlomeno bizzarro! Ecco perché ripeto se siete consapevoli di quello che votate in consiglio o prendete tutto per oro colato quello che esce dalla giunta”. Colpito il bersaglio, Luca prosegue con altri attacchi: ”Infine il teatro: personalmente sono abbonato a tre stagioni del teatro (certamente sono un privilegiato perché mi rendo conto che in tempi di crisi non è semplice per tutti andare a teatro) e in tutte queste tre stagioni (lirica, concertistica e festival monteverdi) il teatro è risultato pressoché esaurito quindi la proposta culturale è di qualità. Si può fare di più? certamente ma ripeto dire che la fondazione Ponchielli è un buco nero per il comune è veramente poco responsabile nei confronti di una città che dovrebbe fare della cultura e della musica il suo volano economico. Ultima cosa: del museo del violino ne vogliamo parlare?”

Non è un tenore ma l’acuto non gli manca mai

Inutile parlare di vinti e vincitori in un dibattito improvvisato, nemmeno troppo, su Facebook. Il consigliere di maggioranza però confessava di non essere un esperto in materia. Resta la domanda del giovane del Pd: e il museo del violino? Che venga da sinistra o da destra la domanda ha un senso: dove sono programmi, progetti, fondi, quali saranno i tempi? Domane poste molte volte in tanti modi e eppure neanche la potenza economica dell’industriale Giovanni Arvedi serve a dare garanzie. Alla disponibilità del cavaliere d’acciaio bisogna affiancare un progetto culturale, scientifico, politico, stabilire i ruoli, le cose da fare ed entro quali tempi. Domande semplici, che chiunque può porre senza polemica, tanto per capire che succederà a Cremona e come il Ponchielli all’improvviso e solo sul giornale (di Arvedi) diventi un problema, mentre in consiglio comunale no.
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