Il giorno della memoria

Da Fiaba

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La fiaba

Lunedì 27 Gennaio 2014 12:21 Scritto da Ermanno Pacini

L'orrore del genocidio.

Mentre il treno parte, il nazista comincia a sparare in alto, per fare azzittire tutti.

Qualche bambino piange in braccio alla madre che lo stringe a sé per rincuorarlo e proteggerlo.

Si vede tanta gente correre per sfuggire ai loro aguzzini; si sentono persone urlare per la paura di morire.

Il nazista fa un lavoro disumano, terribile da immaginare; dopo avere ucciso moltissima gente e averla fatta soffrire atrocemente, mi chiedo:

"Come si sentirà nel cuore?"

Egli è crudele con gli Ebrei e li considera come topi, lui invece rappresenta la razza pura.

Non si sente in colpa per ciò che sta facendo, anzi gioisce dei suoi misfatti e quando torna a casa dai suoi familiari, cambia completamente: è affettuoso, allegro, gioca con i suoi figli.

Ma guardandoli negli occhi, penserà a quelli malmenati, maltrattati, costretti a lavorare duramente e poi uccisi?

Sentirà nel suo cuore, anche solo per un momento un po' di rimorso, di pentimento?

Se la sua famiglia fosse in pericolo, farebbe di tutto per proteggerla, per salvarla.

E come allora non pensare a quella gente che è costretta a percorrere la strada più brutta, mai capitata al genere umano, spogliata della propria dignità?

Egli, spregevole arma contro gli Ebrei, prende per gioco la vita di quelle persone; è come un cobra che divora le sue prede senza pietà.

Vedo un uomo spietato, lo riconosco: è un nazista che ora, però, è tornato una " brava persona" e si sta dirigendo verso casa, soddisfatto del lavoro che ha svolto.

Arrivato, si avvicina ai suoi piccoli li stringe a sé, insieme si divertono, si sentono le loro risate.

Perché essi sono così felici, mentre tanti altri innocenti sono trattati come bestie?

La cattiveria delle persone non ha confini e l'uomo può perdere completamente il lume della ragione, accecato dall'odio, anche se dimostra talvolta amore, ma solo per i suoi cari.

Nazista che spari alla povera gente, che urli ai bambini indifesi, che non hai pietà, ma cuore di ghiaccio, provo rabbia per te e per tutti i tuoi simili.

Tu frusti le persone come se fossero animali, ordini e basta.

Ti sentirai un leone nel tuo ingiusto lavoro; ti sentirai un angelo in famiglia, ma tu, per me, sarai sempre una persona da non imitare, da condannare e mai potrai
cancellare quello che hai fatto.

Dal laboratorio di poesia per le classi quinte della scuola elementare

Plessi De Amicis e Collodi

Come si fa ad essere spietato contro persone innocenti e bambini costretti a lavorare duramente, poi tornare dai propri cari ed iniziare ad amare chi ti è accanto?

Hai il cuore come una lavagna: prima pieno di cattiveria, poi tutto viene cancellato e in amore viene cambiato.

Ma tu nazista non ti sei mai pentito di tutto ciò che hai compiuto?

L'insegnamento da trarre, ripensando a questa tragedia è che non bisogna mai lasciarsi sopraffare dagli eventi tristi e dolorosi che siano, ma guardare il cielo e

fissare un punto di luce, affinché ci dia la forza di andare avanti.

Non bisogna odiare nessuno, perché con il passare del tempo, potresti diventare anche tu spietato e senza cuore.

Io, non voglio diventare così.

E' importante cercare di dare un senso ai ricordi che ritornano alla nostra mente in modo terribile, dopo aver visto tante atrocità; è importante ricordare le grida strazianti di milioni di persone: uomini ,donne, bambini.......

E' importante non dimenticare!!!

I bambini del Plesso De amicis

***

Il testo collettivo, "Il male nel cuore dell'uomo", della classe V^ T. N. Plesso Rodari 2^ ISC, letto dall'animatore teatrale del Comune Ermanno Pacini


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