Il giorno della rabbia

Creato il 28 ottobre 2012 da Speradisole

IL GIORNO DELLA RABBIA

Berlusconi ha rivoltato la frittata? Ha cambiato ancora idea? Ha sparpagliato quei poveri centristi alla Casini che cercavano di rifondare la vecchia DC?  Niente affatto, erano i cosiddetti centristi che si erano illusi.

Nella conferenza stampa di ieri, apparso arrabbiato nero, si è visto il vero Berlusconi, quello che è sempre stato e nessuno cambierà.

Ha detto che vuole restare in campo, senza tuttavia candidarsi a Presidente del Consiglio, perché vuole portare a termine le “sue” riforme. Questa è la stessa voce del 1994, la stessa voglia di rovesciare tutto, lo stesso populismo, la stessa voglia di essere libero di fare tutto quello che gli pare, con l’aggravante oggi della condanna subita.

E allora, se il paese è ridotto com’è ridotto, la colpa è della Merkel e Sarkozy che gli hanno rovinato la sua credibilità in campo internazionale,,la colpa è di quei disgraziati che non hanno capito niente di economia ed hanno inventato l’euro, la colpa è dello spread voluto da Berlino, la colpa è di Monti che in tutto questo tempo ha fatto solo del male al paese, gravandolo di IMU, di tasse.

Ha semplicemente gridato con rabbia le stesse cose che diceva vent’anni fa, aggiornandole ai tempi di oggi.

L’ideale del paese che ha proclamato è quello suo personale, quello cioè di essere liberi di…

Liberi di non pagare le tasse,

Liberi di non essere giudicati,

Liberi di spendere i soldi senza limiti e controlli,

Liberi di corrompere chiunque,

Liberi dal controllo della finanza,

Liberi dalla magistratura rossa e poliziesca,

Liberi dalla Merkel.

Liberi dall’euro.

Liberi di cambiare la Costituzione secondo le proprie convenienze.

Di conseguenza si può dedurre che:

Se ne frega dei poveracci che non arrivano alla fine del mese, meglio se crepano,

Se ne frega del servizio sanitario nazionale, meglio privatizzare e dare tutto in mano agli amici.

Se ne frega della scuola pubblica, meglio quella privata così studiano solo i ricchi ed i poveracci la smetteranno con questa smania di voler studiare e di fare carriera.

Se ne frega dei giovani e dei precari, soprattutto se sono figli di povera gente, si rassegnino a fare il mestiere del padre, ammesso che il padre ne abbia ancora uno.

Se ne frega del lavoro e della crescita, basta che crescano i suoi soldi.

Se ne frega dei vecchi, degli ammalati, degli extracomunitari, dei diritti uguali per tutti,  sono rami secchi che vanno tagliati perché mettono a rischio la ricchezza dei ricchi.



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :