Potrebbero essere tranquillamente Qaedisti, oltranzisti religiosi generici o semplicemente prossimi dittatorelli affamati di svanziche come il precedente. Il quale ha fatto il suo lavoro, a noi ben gradito e omaggiato da tutti indifferentemente, baciamani compresi. Ora io non ho l'anello al naso e so bene che da sempre qualunque azione politica o militare viene fatta esclusivamente da un paese per quelli che crede siano i suoi interessi geopolitici ed economici. E' stato e sarà sempre così, perchè è logico che lo sia. Se questo coincide anche con l'aiutare chi è in difficoltà o la democrazia, di certo è preferibile ai fini di facciata e giustifica meglio l'intervento, ma assolutamente secondario. Sui giornali italiani provate a cercare una riga sulla Costa d'Avorio, dove è da poco in corso una querra civile con migliaia di morti e oltre un milione di profughi. Non ce n'è traccia. Non interessa. Non è una notizia. Appena qualche accenno su Siria e Yemen.
Il pragmatismo impone che la Libia sia il centro del mondo in questo momento. La Francia vuole assolutamente riconquistare una posizione in un paese da cui era estromessa e Sarkò sta precipitando elettoralmente, quindi vuole tenere una posizione di assoluta visibilità e preminenza. L'Inghilterra è talmente interessata al petrolio libico che per vellicare Gheddafi, aveva addirittura liberato l'attentatore della Lockerbie, figuriamoci se non è presente sul campo anche a terra. Obama tenta di galleggiare a causa dei suoi problemi elettorali e si mantiene ai margini. La Lega Araba traccheggia in attesa di vedere come si mette. In tutto questo bailamme, l'Italia che è quella più impegolata, ha tenuto un comportamento difficile da definire. Siamo quelli che più hanno da perdere e meno da guadagnare. Avevamo tutto il petrolio e il maggiore interscambio economico, mentre ce ne catafottevamo dei lager dove il beduino teneva gli aspiranti clandestini e possiamo solo perderlo tutto o in parte. Subiamo il cento per cento dell'impatto profughi, privi di una politica al riguardo.
Qualunque sia il finale il nostro paese ci rimetterà comunque. In tutto questo i nostri vertici sono praticamente assenti. Il capo del governo ha altri problemi e non sembra interessato, al parlamento, i capibastone non hanno detto quale bottone si deve schiacciare e i pochi presenti si guardano attorno spaesati, il Presidente della Repubblica, istituzionalmente deve dire parole di circostanza su libertà, accoglienza, diritti umani mentre sugli schermi passano le immagini delle banchine di Lampedusa. Al riguardo siamo rimasti col cerino in mano e nessuno sa che pesci pigliare, mentre la gente più varia continua ad affluire e la Lega gongola e in 15 giorni ha già aumentato il consenso di due punti e peggio va, per lei meglio è. Il paese è a tutti gli effetti impresentabile, tra immondizia e scandali. Obama non ci pensa nenche ad inserirci nel prossimo giro europeo di incontri ad aprile e neanche ci invitano al tavolo per decidere cosa fare sul teatro di guerra, mentre ufficialmente diamo le basi, gli aerei e le navi. Questi sono i fatti; per le motivazioni ognuno avrà le sue idee, tanto ormai è lana già filata, per gli scenari possibili, tanti auguri.
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