Il governatore Cappellacci scrive al presidente Monti: la Sardegna è in crisi

Creato il 28 gennaio 2012 da Yellowflate @yellowflate

Riportiamo la lettera appello del presidente della Regione Sarda, Ugo Cappellacci,  scritta al presidente del Consiglio, Mario Monti. La lettera-appello è una marcata sollecitazione agli organi di governo sulla situazione socio-economica della nostra Isola.

Illustrissimo Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri,
come sottolineato nella mia precedente nota di accompagnamento al “Dossier Sardegna”, con la presente intendo rappresentare il difficilissimo momento attraversato dalla Regione sarda. Una situazione grave per l’occupazione, l’economia, il sistema economico, industriale e sociale di tutta l’Isola». In questi giorni, l’annunciata chiusura degli stabilimenti Alcoa ha avuto l’effetto di una miccia sulle polveri esplosive della crisi: cortei, manifestazioni quotidiane, blocchi delle strade, dei porti e degli aeroporti fanno vivere questa terra nel dramma della rivolta popolare. È a rischio l’ordine pubblico. Le chiedo, perciò, di poterla incontrare con urgenza per individuare insieme alcune azioni concrete per dare risposte adeguate ai territori oggi in estrema sofferenza. Come già evidenziato, per l’Isola è inaccettabile subire ulteriori penalizzazioni. La Sardegna è, al pari delle altre Regioni, parte integrante della Repubblica italiana e si aspetta quanto meno la stessa disponibilità assicurata alla Sicilia che in tempi strettissimi ha avuto la possibilità di poterla incontrare. Illustre Presidente Monti, il Popolo Sardo non cerca assistenzialismo. Chiediamo esclusivamente il rispetto della nostra specialità legata all’insularità, eguali opportunità e la pari dignità con le altre Regioni del nostro Paese. Sono certo che Ella saprà cogliere l’urgenza e lo spirito di questo accorato appello improntato sempre ad un sereno e leale rapporto di collaborazione istituzionale funzionale anch’esso al rilancio della crescita e dello sviluppo di tutto il nostro Paese.
Considerata l’urgenza e il clima di tensione sociale, l’auspicio è che già per la prossima settimana sia possibile avere l’incontro tra il Governo e la Giunta Regionale. Ulteriori ritardi rischierebbero di far degenerare la protesta popolare verso chine pericolose e dagli esiti non più controllabili. Confido che Ella non vorrà sottovalutare quanto rappresentato. Resto in attesa di un Suo cortese riscontro.


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