Avete per caso trovato informazioni notevoli, in quest’estate, su cosa stesse succedendo nella politica italiana? Se non lo avete fatto, meglio. Non si muoveva così nulla da quando Giolitti era al governo. Annunci su annunci, proposte su proposte, l’estremo del nulla viene coperto dalle tanto lusinghiere parole a cui gli italiani non ci fanno mai il callo. Giustizia, Casa, Scuola, Lavoro sono i principi cardini sui quali il vento si è dimostrato favorevole, peccato fosse una lieve brezza. Ci sono stati così tanti miliardi sparati a mitra che si pensava che Berlusconi fosse ritornato al comando (con i ristoranti pieni, cit.). Tenerci buoni, si sa, è la parte più semplice del lavoro da governante: dagli 80€ alla legge sul conflitto d’interesse, dalla legge elettorale all’investimento sulla scuola tutto questo al galoppo dell’epiteto “una riforma al mese”.
Delle 100 famose auto blu in vendita su Ebay, solo 7 sono state vendute e hanno raggiunto il totale di 50mila euro.
Tolti gli 80€ (tolti per davvero perché, o presi dagli imprenditori per il macigno delle tasse o non pervenuti) quei cambiamenti tanto epocali, che Renzi si era accollato alla propria faccia, sono rimasti sulle slide della rivoluzione. Ma il premier non sembra affatto preoccupato per la sua fiducia, infatti, proclama l’itinerario legislativo Passo dopo Passo che avrà luogo in 1000 giorni cioè fino al 2017, in cui sono rientrate tutte le riforme precedentemente non attuate: “il 22 febbraio”: “A marzo la proposta sul lavoro, con decreto approvato e ddl delega, che è in discussione in Parlamento”; “ad aprile la riforma della Pa, con dl e ddl delega, il cui studio in commissione parte adesso”; “a maggio i primi provvedimenti di semplificazione fiscale”; “a giugno la giustizia”; “nel frattempo la riforma costituzionale, che nessuno diceva possibile, approvata in prima lettura al Senato e la legge elettorale approvata in prima lettura alla Camera” (dal Fattoquotidiano). Mentre il Presidente del Consiglio guarda avanti e ripresenta il proprio percorso come “orizzonte, profondità e intensità di un mandato di legislatura”, alla corte dei critici si unisce anche Saviano con “L’Italia è in deflazione e il presidente del Consiglio mangia il gelato”:
Lo scrittore e sceneggiatore di Gomorra, così esprime: “Si pensava che con l’uscita di scena di Silvio Berlusconi, quell’eterno rinvio ai tipici personaggi della commedia all’italiana fosse esaurito. Si sperava che il pagliaccio e l’abile battutista con responsabilità di governo avessero lasciato il terreno a una generazione di persone serie, in grado di cogliere la gravità delle situazioni e dunque capace di lavorare con discrezione a soluzioni anche dolorose, ma di largo respiro”.
L’ice-bucket reale per Renzi viene anche dalla flessione della fiducia del popolo sul governo dal 57% al 50% (fonte Lorien Consulting), insomma, non è proprio incoraggiante per chi vorrebbe arrivare al 2017. La struttura complicata di questo mandato sta in molti caratteri che è difficile sottoporre insieme ad una lente d’ingrandimento, ciò che più affligge questo governo, oltre alle ovvie promesse mancate, è la forma stessa per il quale è stato creato cioè l’essere alternativa di legislazione a tutti quelli che sono preceduti contando sulla proiezione di un premier giovane e fino ad allora fuori dai giochi di palazzo. Questo motivo è stato si, la forza motrice che ha portato questo gruppo di governo dov’è, ma potrà essere una lama a doppio taglio nel momento in cui, nel protrarsi del tempo, sarà vista la vita inconcludente dello stesso portandolo poi a sciogliersi, e la logica di ciò è stata sperimentata in tutti gli esecutivi precedenti che hanno avuto tempo relativamente breve. I tanto discriminati governi hanno contribuito sempre alla più agevole ascesa del successivo portandolo ad una maggiore fiducia come il diverso che cerca di fare, ma che poi si ritrova impantanato. Non si riesce davvero a capire chi abbia davvero voglia di cambiare poiché nessuno, per rialzare la china a questa Concordia, persegue tenacemente anche un solo progetto alla volta pur se fosse straordinario, che porti una forte virata dal sempre peggio. Ma si nota quanto ci piace essere lusingati dalle parole e soprattutto da chi ci porta il gelato.