Dopo l’incontro, nel 1854, con Baudelaire con cui stringe una duratura amicizia, è verso gli anni 1855-’56 la sua conversione religiosa e il suo ritorno in Normandia. Il successo di pubblico e critica, a lungo atteso, gli arride dopo la pubblicazione delle Diaboliques: che però suscita grande scandalo negli ambienti cattolici e gli costa un processo concluso con la condanna al macero di tutte le copie dell’opera.
I contemporanei di Barbey vedono in lui la versione francese, forse un po’ bizzarra se non caricaturale, dell’inglese George Bryan Brummell (nato a Londra nel 1778 e, rovinato dal vizio del gioco e dagli strozzini, morto nel 1840 a Caen, nell’ospizio per matti “Bon Saveur”), arbitro di un’eleganza depurata da orpelli vistosi (abolizione delle parrucche e adozione di pantaloni avana lunghi a tubo invece delle brache attillate; sobrietà del frac con preferenza per i colori grigio, marrone e soprattutto azzurro); contraddetto da Barbey, che si fa notare in pubblico per la pettinatura baroccamente arricciata e una bulimia sartoriale quanto meno stravagante o addirittura kitsch: imponente cilindro, guanti color sangue di bue, giacche con gli alamari, fodere di velluto nero oppure scarlatto e bottoni luminescenti sui gilè a festoni, camicie merlettate, strettissimi calzoni di raso.
“Verso le tre mi sono pettinato, arricciato, vestito, calzato, guantato […]. Scelto panciotti …,] il mantello foderato di seta posto con noncuranza sul braccio. In mano, un mazzolino di violette profumate […]. Fattomi pettinare. Vestito. Impiegato un tempo che anche una donna troverebbe eccessivo” annota, memore della rivalutazione dell’igiene personale raccomandata da Brummell, quel vanitosone di Jules-Amédée nei suoi Memoranda, redatti a cominciare dal 1836. Trascurando, nello stesso tempo, il principio brummelliano secondo il quale il dandy non indossa lambiccati o strepitosi costumi, ma, con gusto, semplicemente ‘si veste’. Ne quid nimis, niente di più: questo il mite dogma imposto dai canoni della bellezza…
Il grande dandy - Il dandismo e George Brummel di J.-A. Barbey D’Aurevilly. A cura di Stefano Lanuzza
Collana Fiabesca
112 pagine
ISBN: 978-88-6222-136-8