Quanti film sono in grado di resistere ai cambiamenti tecnologici, cromatici, e, perché no, anche a quelli politici? Pochi. Uno di questi, su questo non ci sono dubbi, è Il grande dittatore di Charlie Chaplin, che per l'occasione verrà proiettato in alcuni cinema italiani lunedì 11 gennaio nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna. Un film che, attenendosi al contesto storico di riferimento, scatena la sua tempesta di ironia prendendosi gioco delle dittature che in quel periodo governavano alcuni paesi europei, dalla Germania nazista a quella, ahimè, fascista di Mussolini. Una pellicola straordinaria, che riesce a strappare il sorriso grazie all'ingegno e alla vivacità dell'attore appartenente alla Slapstick Comedy, e allo stesso tempo demolire l'ideologia e la violenza di quei Paesi. Grazie all'incredibile coraggio di Chaplin, Il grande dittatore, oltre a essere un capolavoro, è un film fortemente attuale, che non è mai invecchiato, nonostante il bianco e nero, ma che ha avuto notevoli difficoltà nella fase di produzione, come ci spiega lo stesso Chaplin.
"Mentre ero a metà del Dittatore - afferma il regista -cominciai a ricevere allarmanti comunicazioni da