“Sapevo che baciando quella ragazza sarei stato per sempre sposato a lei. E mi fermai.”
Quest’ultimo lo invita ad una delle sue sfarzose feste che riunisce i più importanti personaggi della società newyorkese ma nessuno è a conoscenza di chi realmente sia il padrone di casa.
Ben presto scoprirà che Daisy e Gatsby si sono conosciuti anni prima e Nick diviene il silenzioso confidente di entrambi e l’unico a conoscenza infine dell’effettiva identità di Jay Gatsby.
Il grande Gatsby, riadattamento dell’omonimo libro di Francis Scott Fitzgerald, presentato pochi giorni fa, accolto piuttosto freddamente, al Festival di Cannes, è diretto da Baz Luhrmann, noto per “Romeo+Giulietta”, “Moulin Rouge” ed il più recente “Australia”. La parte iniziale del film, nella quale si sviluppano le grandiose feste nella dimora di Gatsby, ricordano gli spettacoli deliranti che vediamo svolgersi nel musical “Moulin Rouge”.
Ma se in quest’ultimo vedevamo una sfavillante Parigi con un Moulin Rouge simbolo di lussuria ed esagerazione, nella pellicola del “Grande Gatsby” si respira appieno l’atmosfera degli
Nonostante l’utilizzo di brani musicali recenti nessuno di questo stona però con il periodo storico in questione in quanto ognuno di essi è stato riadattato ai ritmi di quegli anni, tanto da rendere brani famosissimi talvolta irriconoscibili.
Feste celate da finte pareti e alcol che sgorga a fiumi contribuiscono al coinvolgimento dello spettatore in quell’epoca del proibizionismo in cui i membri della società più abbiente parevano trascorrere il loro tempo a divertirsi e a bere ma sempre con il timore che le forze dell’ordine potessero accorgersene.
Ma il suo non è l’unico occhio presente nella pellicola, appare infatti più volte un enorme cartellone pubblicitario, situato nel tratto di strada tra Long Island e New York, di un oculista che con i suoi grandi occhiali tutto osserva, come un grande fratello che in silenzio scruta la realtà imperterrito.
Non è poi assente la componente razzista. In un’epoca in cui la popolazione nera non aveva ancora compiuto il suo riscatto vediamo questi lavorare come servi dei ricchi bianchi che esplicitano in modo insistente la loro errata idea di supremazia genetica.
Sorprende perciò leggere in prevalenza critiche negative, forse la semplice trasposizione della vicenda basata un sentimento semplice come l’amore non è stato sufficiente per conquistare la critica, forse si attendevano sesso ed orge a gogo. Come essere d’accordo poi con chi bistratta l’aspetto psicologico del film quando questo è uno degli aspetti più rilevanti e meglio tratteggiati?
Gatsby é un eroe romantico, uno dei pochi rimasti, che, come il viandante del celebre dipinto del romantico Caspar David Friedrich, scruta il suo destino dal molo con incertezza e fiducia.
(The Great Gatsby, USA, Australia, 2013)
Regia: Baz Luhrmann
Interpreti: Leonardo Di Caprio, Tobey Maguire, Carey Mulligan, Joel Edgerton, Isla Fisher, Jason Clarke, Jordan Baker.
Durata: 143 min
Written by Rebecca Mais