No, non ho dimenticato Mondadori, solo che alcuni brani richiedono più tempo di altri per essere scritti. E allora torno a dare uno sguardo direttamente a George R.R. Martin e a quel che sta combinando. Nel 2013 ha firmato un contratto con HBO per realizzare una nuova serie drammatica, anche se ancora non sa quale sarà il soggetto. Sa che sarà un dramma perché lui non è tipo da scrivere commedie, anche se le apprezza quando sono altri a realizzarle. Ha diverse idee in testa di fantasy, fantascienza e anche di tipo storico, ma bisogna vedere ciò che piacerà ad HBO. E poi bisognerà trovare qualcuno per realizzare quest’idea, qualcuno in gamba come David Benioff e Dan Weiss, anche se non sarà facile. Lui non ha tempo per seguire il nuovo progetto quindi dovrà farlo qualcun altro. Ora ha un libro da scrivere, il sesto della sua serie di sette, o otto, o 103 libri. No, il numero non l’ho inventato io, l’ha detto proprio lo zio George. Ha affermato di avere una storia da narrare e di avere intenzione di farlo nel modo giusto. Crede che saranno sufficienti sette libri – attenzione, ci vuole ancora un bel po’ di tempo prima che quell’opera di notevoli dimensioni intitolata The Winds of Winter sia pronta – ma se dovessero essere necessari otto libri allora saranno otto. E se dovessero servirne 103 non credo sia difficile immaginare il suo punto di vista. Ma questi sono eventi del futuro, invece io ritorno al passato con Il grande inverno e con una principessa in esilio che sta perdendo tutta la sua ingenuità.
Con Viserys incoronato che ha forzatamente smesso di fare il bullo, la profezia sullo stallone che monta il mondo e il rapporto con Drogo finalmente assestato nel modo giusto, sembra andare tutto per il meglio. È vero, Drogo non è interessato a Westeros, ma noi stiamo leggendo un romanzo e sappiamo che la storia di Daenerys non avrebbe senso se non ci fosse un ritorno nel continente occidentale. Resta solo da vedere come questo avverrà, e quanto tempo servirà perché avvenga.
Buona parte del capitolo è dedicata a elementi di colore, al mercato esotico, a chiacchiere sulla cultura dei diversi popoli. Un romanzo non è un bigino, ma atmosfera. E poi arriva il mancato assassinio. Aveva ragione Ditocorto: un assassino inesperto si fa scoprire, e da quel momento la principessa viene protetta molto meglio. Peccato che il gesto abbia anche fatto inferocire un certo potentissimo capo barbaro.
Abbiamo smesso di giocare, ora si fa sul serio.
Sotto la foto spoiler dal Portale delle tenebre.
Notato che Dany è stata salvata da Jorah? Ma prima era andato per conto suo. Qui finisce il suo lavoro di spia, e diventa davvero un seguace della Nata nella Tempesta. Il capitolo è meno denso di avvenimenti o di informazioni importanti rispetto ad altri, ma determina un cambiamento importantissimo nelle situazioni e nelle atmosfere.
Noto anche che è stata ricordata la profezia sul figlio di Daenerys, ma cosa avviene di una profezia in un’opera fantasy quando non si avvera?