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Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 21: Tyrion

Creato il 28 aprile 2013 da Martinaframmartino

 

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 21: Tyrion
A quanto pare liberarsi di Tyrion Lannister non è tanto facile, e noi ne siamo felici. La prima apparizione del nano nel Trono di spade non era stata perfetta, con quel salto che, ora George R.R. Martin rimpiange di avergli fatto fare perché è ben consapevole che nella realtà è un gesto impossibile per uno con il suo fisico. Errore del passato che ci siamo presto dimenticati, perché quello che di Tyrion è rimasto è il suo rapporto con Jon. La spiegazione sul fatto che tutti i nani sono bastardi ma che non tutti i bastardi sono destinati a essere dei nani è notevole, e ce lo fa entrare nel cuore. Con il passare del tempo la nostra stima per lui non ha fatto che aumentare facendoci scordare che, come tutti, è tutt’altro che perfetto.

 

La sua capacità di sopravvivere è davvero notevole. Non solo ha portato Bronn dalla sua parte, anche Catelyn aveva intuito il pericolo rappresentato dal mercenario, il gioco gli è riuscito pure con i barbari delle montagne.

 

Una manciata di pagine per vedere i rapporti che si sono instaurati fra loro e facciamo la conoscenza di Tywin Lannister. Per ora ci era noto solo di fama e avevamo faticato a immaginarlo. Temuto, certo, ma quanto di vero c’è dietro? Ned non avrebbe mai voluto affidargli un bambino. Lo aveva pensato quando Robert Baratheon gli aveva detto di voler mandare da lui Robert Arryn e non ancora non conoscevamo la piccola ameba assetata di sangue. Ci faceva pietà il bimbo, credevamo che fosse come Rickon, o forse come Bran, e avevamo assimilato Lysa a sua sorella Catelyn. Nulla di più sbagliato. Ora forse ci verrebbe da dire che un po’ di cura Tywin al marmocchio Arryn non avrebbe potuto che giovare.

 

Tywin è un bastardo, ricordiamocelo, anche quando nella serie televisiva vediamo Charles Dance, sornione, interpretare alcune scene. Lui è un grande attore, ma ciò non toglie che il personaggio sia spietato, intelligente e mortalmente pericoloso. Avete presente la scena del cervo scuoiato e del dialogo con Jaime? È una scena solo televisiva, Martin non avrebbe mai potuto inserirla nei suoi romanzi perché nessuno dei due personaggi è un punto di vista, ma è notevole. Bene, quel dialogo è stato aggiunto all’ultimo momento dalla produzione perché altrimenti l’episodio sarebbe stato troppo corto. Dovevano aggiungere minuti, ma non avevano soldi per fare nulla di grandioso, il che significa che dovevano limitarsi a una scena in un interno con pochi personaggi. Direi che hanno risolto il problema alla grande. All’inizio la scena mi sembrava una cavolata, ma man mano che Dance e Nicolaj Coster-Waldau (accidenti a questo nome, ogni volta che lo devo scrivere devo fare una ricerca per non sbagliare. E con l’interprete di Bran ho lo stesso problema) andavano avanti a parlare io ero sempre più affascinata. I due personaggi ne ricavano un’ottima caratterizzazione. E Dance ha spiegato che per lui è stata una bella sfida recitare mentre era impegnato a scuoiare un animale.

 

Insieme a Tywin c’è anche lo zio Kevan, e se qui Tyrion lo vede solo all’ombra del padre in seguito la sua figura crescerà. Crescita prevista fin dall’inizio o decisa con il procedere dei libri? Questo solo Martin potrebbe dirlo.

 

Ora vediamo la guerra da un altro punto di vista, e se Robb era preoccupato i Lannister sono trionfanti. Prima Edmure era in fuga, ora è prigioniero. Avvengono cose anche fuori schermo, o fuori dalle pagine. È vero che quando Martin racconta si sofferma su molti dettagli ma non ci mostra tutto quel che avviene. A volte, come qui, bastano poche parole riferite in una conversazione. Quando arriveremo sul luogo lo conosceremo già per quel che ci è stato detto, quindi ci sarà già familiare, al contempo sarà tutto nuovo perché non lo avremo mai visto. Ripensiamo ancora a Lysa: credevamo di conoscerla e invece abbiamo avuto una bella sorpresa. Quanti sono rimasti delusi dall’incontro con lei? Io, Catelyn, Leigh Butler… perciò la familiarità a volte può indurci in errore, darci false certezze che ci portano terribilmente fuori strada.

 

La guerra, certo. Robb sa quello che sta facendo? Quando eravamo nella testa di Catelyn lui sembrava avere le idee abbastanza chiare sul da farsi, ma ora vediamo il compiacimento di Tywin. Notevole come le cose cambino quando cambia il punto di vista, e quanta importanza può avere la conoscenza degli eventi. Notato comunque come il Lannister sia stato capace di far fare ai barbari esattamente quel che voleva lui? È decisamente un tipo da tenere d’occhio.

Sotto la foto spoiler da Tempesta di spade.

 

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 21: Tyrion

 

A partire da questo libro Jaime ha un suo punto di vista, ed è anche molto interessante. Iniziamo odiandolo, e man mano che entriamo nella sua mente riusciamo a capire le sue motivazioni. Molti lettori iniziano ad amarlo, ma anche chi continua a mantenere una certa diffidenza non può che provare un certo rispetto per la sua figura.

 



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