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Il grande Inverno di George R.R. Martin. Capitolo 29: Catelyn

Creato il 03 agosto 2013 da Martinaframmartino
Il grande Inverno di George R.R. Martin. Capitolo 29: Catelyn

Michelle Fairley interpreta Catelyn Tully Stark

George R.R. Martin ha spiegato che non voleva che le sue battaglie fossero tutte una uguale all’altra. Al di là della curiosità per l’esito finale, non voleva che il lettore potesse essere tentato di saltare alcune pagine perché tanto aveva già letto qualcosa di simile in precedenza. Così, se nel Grande inverno abbiamo già avuto modo di assistere a una battaglia con gli occhi di Tyrion, qui ne viviamo una con quelli di Catelyn. Tyrion però è nel vivo dell’azione, a meno che non guardiate Il trono di spade, la serie targata HBO. La produzione televisiva era limitata dagli alti costi necessari per girare un’ampia scena di guerra e quindi ha preferito dare una botta in testa a Tyrion e farlo risvegliare a battaglia finita. Escamotage comodo e a volte anche efficace, a patto di non abusarne. George R.R. Martin non aveva di questi problemi, non da quando aveva abbandonato Hollywood per dedicarsi alla scrittura delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, perciò aveva potuto – ha potuto in tutti questi anni – sbizzarrirsi a piacimento. E se della battaglia combattuta da Drogo abbiamo visto solo l’esito finale e abbiamo visto Tyrion combattere in prima persona, qui vediamo Catelyn ascoltare una battaglia. Ma ascoltare non è la stessa cosa di combattere. Catelyn ha paura ma vede e sente solo frammenti. Le sue sono sensazioni, impressioni. Martin è bravissimo nel calarsi nell’animo di tutti i suoi protagonisti, e noi con Catelyn tremiamo per Robb ed esultiamo quando le notizie che arrivano sono positive.

Alla fine dato che tutto ciò che Catelyn percepisce sono sussurri questa diventa la battaglia del Bosco dei sussurri. Suggestivo e… voi eravate preoccupati dalla mancanza d’informazioni e dal fatto che qualcosa potesse andare storto? Io sì, e parecchio. La lady di Casa Stark conosce le attese, le ha imparate dal padre ma anche dal suo promesso sposo Brandon e da colui che poi è diventato il suo sposo, Eddard. Attenzione, ogni volta che Martin ripropone avvenimenti del passato non sono mai commenti oziosi quindi è bene soppesare ogni parola. Ormai i personaggi li conosciamo bene, figure nuove entreranno nella storia solo con Il regno dei lupi e non saranno mai così tante in una volta sola da non poterle gestire come nei primi capitolo del Trono di spade. Robb è nato mentre il padre era lontano, in guerra, e sospetto che questo Catelyn non l’abbia mai davvero accettato, anche perché il marito le è tornato con il figlio di un’altra fra le braccia.

Qui vediamo all’opera anche Brynden Tully, e vediamo la sua capacità di valutare le forze nemiche. HBO ha deciso di ritardare l’ingresso del Pesce Nero nel cast del Trono di spade sia per contenere i costi che per non mandare troppo in confusione gli spettatori, ma per i lettori Brynden è un personaggio affascinante anche se non ha un punto di vista. C’è una rapida carrellata sugli alfieri di Robb e noto con piacere la presenza di una donna, Dacey Mormont. Dacey è una rarità ma dimostra che non è impossibile vedere una donna sul campo di battaglia e agire con la stessa determinazione, le stesse capacità e gli stessi diritti di un uomo.

Se qualcuno ha problemi con gli alberi genealogici ricordo che Dacey è figlia di Maege, che a sua volta è sorella di Jeor Mormont. Il lord capitano dei Guardiani della notte è lo zio di Dacey mentre ser Jorah, il cavaliere al servizio di Daenerys, è suo cugino.

Detti i nomi e preparati i piani di battaglia rimangono solo i sussurri. Qualche grido, echi, corni di battaglia, cozzare di armi e l’ululato del lupo.

E alla fine abbiamo lo Sterminatore di re in catene. Però Catelyn ha ragione e dimostra una lucidità molto maggiore di Theon Greyjoy. Fino a quando Tywin non sarà sconfitto la guerra non potrà dirsi conclusa.



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