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Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 36: Catelyn

Creato il 29 ottobre 2013 da Martinaframmartino

 

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 36: Catelyn

Richard Madden/Robb Stark

Altra trama che giunge alla conclusione. Con un tipo di storia così, con parecchi punti di vista molto lontani l’uno dall’altro, George R.R. Martin si è trovato a dover scrivere un bel po’ di conclusioni.

Catelyn torna a Delta delle Acque, da dove era partita tanti anni prima per recarsi alla dimora di un marito quasi sconosciuto e con un bimbo piccolo fra le braccia. Più passa il tempo più anch’io mi interrogo sulle scelte passate, su come il tempo sia trascorso senza che neppure me ne accorgessi, e su come mi sia ritrovata a vivere una vita che non ero in grado di prevedere. Ovvio che anche se Catelyn è più giovane di me è lei ad aver vissuto la vita più movimentata, e per fortuna. A me bastano i miei studi, le mie conoscenze, i miei lavori, i miei traslochi, le mie letture e cose di questo tipo. Figli scaraventati giù da una torre, nani rapiti e mariti ammazzati li lascio volentieri a lei e ai suoi dubbi. E dopo aver conosciuto sua sorella sono felice di avere invece due fratelli.

Torniamo al Grande inverno, titolo poco sensato visto che in questo volume la dimora degli Stark si è vista pochino, giusto in tre capitoli di Bran. Un titolo comunque Sergio Altieri se lo doveva pur inventare, e la sua scelta è caduta sull’elemento sbagliato. Pazienza, ai titoli brutti e privi di senso dei libri ci sono abituata, anche se per l’editore azzeccare un titolo dovrebbe essere importante perché può aiutare, e di molto, le vendite.

Facciamo la conoscenza di Edmure Tully, fratello minore di Catelyn. David Benioff e D.B. Weiss hanno deciso di posticipare il primo incontro con lui alla terza stagione del Trono di spade. Almeno al momento il suo ruolo non è fondamentale e i produttori volevano evitare di complicare troppo la vita agli spettatori nell’imparare i vari alberi genealogici. E ancora si sono visti poco i Frey, secondo me quella genealogia non la ricorda neppure Martin.

L’ultima volta che avevamo visto Catelyn avevamo avuto un trionfo. C’era ancora una battaglia da affrontare, con tutti i rischi a essa connessi, ma Jaime Lannister era stato sconfitto e speravamo tutti di poterlo scambiare con Eddard Stark. Non capita sempre così nei romanzi o nei film d’azione? Il grande eroe finisce nei guai fino al collo ma in qualche modo ne viene fuori – da solo o aiutato da altri poco importa – all’ultimo istante. No, niente fughe o salvataggi dell’ultimo minuto nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco, qui si fa sul serio e la disperazione di Catelyn è palpabile, insieme al senso di colpa per aver dato il via alle ostilità catturando il Folletto. Fra l’altro anche se io so chi è il colpevole, e posso valutare meglio i gesti di Catelyn, lei e il lettore che sta scoprendo ora la storia ancora non sanno se il suo gesto fosse giusto – anche se poi ha avuto conseguenze catastrofiche – oppure no. Vediamo anche lord Hoster, ridotto all’ombra dell’uomo che fu. I vecchi stanno morendo, e anche la generazione intermedia – vedi Robert, Ned e pure Viserys – non se la passa tanto bene. A condurre il gioco saranno principalmente i più giovani, i figli di Ned, quelli di Cersei e Daenerys, a volte con il supporto delle madri. Non ci sono solo loro, ma è indubbio che Martin stia ringiovanendo lo scacchiere su cui si è messo a giocare.

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 36: Catelyn

Richard Madden/Robb Stark

Lord Hoster ricorda Robb, passa rapidamente sul ritorno di Brynden e si concentra su Lysa. Aveva sperato, avrebbe voluto vederla prima di… Pensa a Jon Arryn, al piccolo Robert, è tormentato da Lysa. Poi torna sulla vecchia disputa col Pesce Nero a proposito del suo matrimonio e a tutte le pretendenti rifiutate, comprese tre Frey. Lord Walder ha sempre bisogno di accasare qualcuna delle sue figlie, lo aveva prima di poter schierare un intero esercito composto dai suoi discendenti e ne ha ancor più bisogno ora. Comunque qui c’è l’inizio del tormentone su Lord Hoster e Lysa. Cosa si cela? Chi ha letto abbastanza lo sa, per gli altri c’è di che scervellarsi.

Un elemento molto importante di questa storia sono le informazioni. Quando arrivano, se sono attendibili, che conseguenze comportano. Renly voleva fare un colpo di mano con Ned che avrebbe salvato la vita al lord di Grande Inverno. Eddard, troppo onesto, ha seguito la legge e la compassione e ci ha rimesso la testa. Ora Renly vuole la corona, pur senza averne alcun diritto. Ancora non conosciamo Stannis. Non credo di fare un grosso spoiler dicendo che dal prossimo romanzo entrerà in scena pure lui. Ricordo però che, considerando come illegittimi i figli di Cersei, il trono passerebbe al fratello maggiore, Stannis, e che questo è ciò che Ned avrebbe voluto fare. Perché la scelta non sia proprio facile lo si vedrà più avanti, intanto Renly avanza pretese su cose su cui non ha diritto.

Robb, malgrado i suoi quattordici anni più maturo di molte delle persone che lo circondano e che animano questa pagine, rimanda l’incontro con il nonno per occuparsi prima delle questioni importanti. Mi piace molto come HBO ha mostrato la maturazione di Robb. Richard Madden è bravissimo, se confrontiamo l’attore nel primo e nell’ultimo episodio non sembra possibile che sia passato che così poco tempo, ma se si vede tutta la storia il cambiamento è graduale e ben mostrato.

Naturalmente il concilio di guerra è lievemente caotico. Robb, figlio di suo padre, vuole seguire le leggi e la giustizia, anche se non esita a dire che intende ammazzare colui che reputa il suo re di diritto in quanto figlio di Robert Baratheon. Per il momento siamo davvero in pochi, lo zio George, Cersei, Jaime e tutti i lettori a sapere che Joffrey e fratelli sono frutto dell’incesto. Nei Sette Regni ancora credono alla favoletta dei tre figli di Robert. Robb è figlio di suo padre, e non è il solo. Stevron Frey ci ricorda che suo padre, lord Walder il ritardatario, sarebbe per la cautela. Davvero si sarebbe schierato per Robert tanti anni prima anche se l’esito della Battaglia del Tridente fosse stato diverso? Se, diciamo, Robert avesse dovuto fuggire inseguito da Rhaegar Targaryen e dai suoi uomini?

L’unica per la pace è Catelyn, colei che ha iniziato la guerra. Però ha ragione, quando cercano di liquidarla come una donna e quindi debole ed emotiva (con lady Mormont presente e agguerrita quanto tutti gli altri uomini!) e invece lei spiega di comprendere molto bene cosa sia la futilità. In questo caso è lo zio, il Pesce Nero, il primo a remarle contro, e ovviamente Rickard Karstark si accoda all’istante. In fondo Jaime gli ha ammazzato due figli.

La situazione viene risolta da Grande Jon Umber, colui che per diventare un fedelissimo di Robb ha avuto bisogno che Vento Grigio gli staccasse un dito. I Sette Regni non sono più un regno unitario. Non dopo che Renly ha proclamato di volere la stessa corona che indossa Joffrey, e che Robb è stato acclamato come re del Nord. Dal prossimo libro sarà davvero guerra.



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