“Il grande libro dei mestieri”, di Eric Puybaret, Giralangolo

Da Ilgiornaledeigiovanilettori

Realizzare le proprie aspirazioni è un sogno che non ha età… ma è maschile o femminile, o entrambi?

I buoni propositi sono fatti per essere infranti. Solo poche settimane fa mi ero ripromessa di affrontare su queste pagine un tema nuovo ogni mese, eppure ora che è iniziato febbraio sono ancora qui a parlare dei proponimenti per l’anno nuovo. Ma quello di oggi mi sta particolarmente a cuore, così come il libro che l’ha ispirato, pertanto ho deciso che non poteva essere rimandato alla prossima occasione!

Ognuno di noi ha un mestiere dei sogni, quello che ha sempre desiderato fare fin da piccolo. Alle varie fasi della vita possono corrispondere diversi lavori ideali, ma in fondo in fondo ognuno sa qual è l’originale. Io il mio l’ho ben chiaro, ma per discrezione non ve lo dirò: se vi va, potete provare a indovinarlo lasciando un commento in fondo a questo post…

Sappiate però due cose importanti a proposito di esso. La prima è che nel corso di quest’anno ho intenzione di lavorarci su e porre le basi affinché il lavoro dei miei sogni, che finora ho tanto vagheggiato, diventi una realtà. Secondo: ringrazio famigliari, amici, insegnanti e colleghi per non aver mai cercato di ridimensionare le mie aspirazioni per il solo motivo di essere troppo grandiose, in particolare per una ragazza!

Il grande libro dei mestieri, di Eric Puybaret, traduzione di Anselmo Roveda, Giralangolo 2014, 13,50€.

E qui arriviamo al libro di oggi: Il grande libro dei mestieri, scritto e illustrato da Eric Puybaret e edito dalla casa editrice Giralangolo.

In questo albo di grande formato, un bambino e una bambina inseguono scatenate fantasie di riuscita nelle vesti di maestro e maestra, poliziotto e poliziotta, ballerino e ballerina, ma anche pasticceri,vigili del fuoco, lupi di mare, piloti da corsa o venditori ambulanti. Ogni mestiere, dal più comune al più estroso, è rappresentato con uguale rilevanza e grandissima inventiva: brevi didascalie in corsivo ammiccano con simpatia alle immagini, che seducono e sorprendono con le loro trovate. Nelle grandi tavole si susseguono scorci di un mondo popolato da bambini che sfidano la propria natura indifesa misurandosi con macchine strampalate e oggetti smisurati, grazie a una buona dose di intraprendenza e alla complicità di animali servizievoli.

Gli adulti rimarranno incantati di fronte all’impasto di colori scintillanti, particolari minuti e soluzioni compositive stravaganti; a bambini e bambine, in particolare quelli da 4 anni in su, il piacere di identificarsi nei diversi personaggi e ricostruire le scene rocambolesche a partire dai dettagli di ogni scenario.

Notevole l’idea che ogni tipo di professione possa essere interpretata con passione e creatività e ancor più apprezzabile l’intento dell’autore di calare sia bambine che bambini (e cuccioli di lemure) negli stessi identici ruoli.

L’impegno nel promuovere uguali modelli di comportamento per maschi e femmine, se non addirittura sbaragliare gli stereotipi di genere, accomuna Il grande libro dei mestieri agli altri titoli della collana di albi illustrati Sottosopra, diretta da Irene Biemmi per Giralangolo e inaugurata lo scorso anno. Ad oggi conta una mezza dozzina di volumi piacevolissimi e originali (fra tutti, Il Pianeta stravagante, scritto da una classe di bambini e illustrato da Gwen Kerval, e La principessa e il drago, del consolidato duo Martchenko e Munsch) che puntano il dito con ironia e gusto per il fiabesco sulle tante sfaccettature di cui si possono comporre le nostre identità, al di là del sesso di appartenenza.

Il tema dell’identità di genere è oggi molto caro alla letteratura per ragazzi e sta portando esiti positivi, sia dal punto di vista delle proposte editoriali che per quanto riguarda la ricaduta sui piccoli lettori. La sua attualità non cancella il fatto che per moltissimo tempo alle donne non sono state concesse le stesse possibilità degli uomini e agli uomini la libertà di fare le proprie scelte senza condizionamenti.

Ripensando a noi stessi, al nostro lavoro e alle scelte di vita, anche noi adulti dobbiamo ricordarci che pensare fuori dagli schemi rappresenta una grande risorsa di crescita.

Immagini e testi sono pubblicati per gentile concessione dell’editore. Tutti i diritti riservati.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :