“Il grande libro dei pisolini” di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani, Topipittori

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

Se anche la mente volesse addormentarsi, cullata dalle armoniose e delicate rime di Giovanna Zoboli, gli occhi, durante lo sfogliare de “Il grande libro dei pisolini”, proprio non riuscirebbero a chiudersi.

Come fare a serrarsi privandosi così della vista delle colorate, minuziose, tenerissime, piene illustrazioni di Simona Mulazzani?
No, proprio non è possibile. Prima di abbandonarsi al sonno, imitando i tanti graziosi animali dipinti tra le pagine di questo piccolo capolavoro, bisognerà terminare la lettura. Salutare la bimba dai capelli rossi che chiude di il campionario di belli addormentati e, dopo la vista di tanti letti, piumini, coperte, trapunte, e cuscini, lasciarsi andare finalmente al meritato riposo quotidiano.

I Topipittori – raffinata ed attenta casa editrice milanese specializzata in illustrati per l’infanzia – segna un altro buon colpo, a firma di una sua coppia autrice-illustratrice già rodata e grandemente apprezzata.

L’albo è elegante, di gran formato e già il blu intenso della copertina cartonata, a colorare una notte stellata che culla un volpe assopita ai piedi di un albero e protetta da una soffice coperta, anticipa, col suo effetto rilassante e accogliente, la natura dell’opera.
Siamo cioè di fronte ad un libro della buonanotte. Anzi, dirò di più, stringiamo tra le mani uno dei più deliziosi ed azzeccati libri della buona notte nei quali ho avuto la fortuna di imbattermi.

Viene davvero la voglia di tornare un po’ bambini, di abbandonarsi sotto le lenzuola, ninnati dalla voce di mamma e papà che leggono.
Sognare di essere abbracciati agli orsetti delle figure, riscaldati dal loro pelo e custoditi dalla vaporosa trapunta decorata a foglie. Oppure avere tutto per sé uno dei lettini dei capretti, e godere del bacio di mamma capra che coccolandoli tutti e sette non farà certo una questione sui numeri.

Ciascuna grande doppia pagina si apre su un mondo. L’universo è quello sognante della notte e della fantasia, dell’immaginazione potente dei bambini che tutto rende possibile, che tutto anima o ammansisce.

E allora si può pensare che tra gli animali – come tra gli uomini – non esistano barriere e inimicizie, che il sonno stemperi tutte le aggressività, tutte le rivalità.
Che il leone possa coricarsi a un passo dai pulcini e il coccodrillo faccia da giaciglio a due rane appisolate.
Che un gatto e un pesce abitino la stessa stanza, ognuno steso nel posto che gli confà, e che la zebra e la tigre occupino letti vicini, con gli occhi chiusi e la zampa alzata perfino quest’ultima non incute più timore.

Ma anche i luoghi, nella fantasia, possono mescolarsi. E così le dune del deserto accogliere una nidiata di cagnolini accanto a cammello e dromedario, i mari dove riposano delfini e tonni lambire i prati del pollaio o le fronde della foresta ospitare foche.

Ciò che proprio non può mancare affinché il sonno sia davvero ristoratore sono i letti. Giacigli di tutte le fogge, da quelli che più si adattano naturalmente agli animali – paglia, foglie o rami – a quelli davvero inconsueti, come divani, poltrone, perfino ottomane!
Letti su misura – come per il serpente che necessita di uno lungo-lungo – letti extralarge, letti piccini, letti sospesi, letti a castello, letti di onde…

Ad accompagnare il viaggio colorato e suadente degli occhi, una morbida e ritmata filastrocca.
Poche parole semplici a guidare l’osservatore, un suono lieve e rilassante, ma allo stesso tempo divertente, piccole suggestioni che sposano le immagini in un connubio equilibrato e aggraziato che incanta e trasporta.

E, seppure i bambini reali nell’albo siano solo due – uno all’apertura e uno alla chiusura – la dolcissima panoramica di pisolini offerta  non può che parlare dei sonni di tutte le infanzie.
Cuccioli addormentati profondamente, che nelle pose apparentemente abbandonate rivelano i loro guizzi di vivacità, che nelle pantofole scalciate in tutta fretta parlano dei giochi a cui si vorrà tornare appena svegli, che negli oggetti stretti tra la braccia raccontano di sicurezze richieste e necessarie.
E che, nel mescolarsi sereni – tante specie tutte diverse –  ricordano l’uguaglianza e l’identica vulnerabilità di tutti i cuccioli, i sonni e la serenità dei quali vanno sempre difesi e protetti.

(età consigliata: dai 2 anni)

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