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Il grande schermo a portata di corsia: l’Humanitas di Rozzano inaugura la prima sala cinema ‘ospedaliera’ italiana

Creato il 02 novembre 2013 da Addamico @addamico

Il grande schermo a portata di corsia: l’Humanitas di Rozzano inaugura la prima sala cinema ‘ospedaliera’ italianaAll’ospedale Humanitas di Rozzano, da alcuni giorni, l’espressione “Buio in sala” non ha nulla a che vedere con un imprevisto e pericoloso blackout, bensì con un’originale esperienza cinematografica.

Mercoledì 30 ottobre è stata inaugurata la prima sala cinematografica all’interno di una struttura ospedaliera italiana: 65 posti a sedere, con incluso lo spazio per pazienti in carrozzina o allettati accompagnati da parenti o volontari, e un allestimento tecnologico da manuale.

L’iniziativa è promossa da MediCinema Italia, associazione nata pochi mesi fa sul modello della britannica MediCinema UK (organizzazione no profit impegnata dal 1996 nella diffusione della cultura cinematografica a scopo terapeutico negli ospedali del Regno Unito) e la Fondazione Humanitas.

Il progetto MediCinema si rivolge ai pazienti e ai loro familiari e, come conferma  Fulvia Salvi, presidente di MediCinema Italia ha l’obiettivo di

rafforzare il concetto di terapia del sollievo […] attraverso la cultura come strumento terapeutico.

La prima edizione della rassegna di Rozzano, inaugurata dalla commedia “Questione di tempo” di Richard Curtis, proseguirà sino a gennaio con un calendario di proiezioni già definito (tra i titoli “L’ultima ruota del carro” di Giovanni Veronesi; “Ammutta Muddica” del trio comico Aldo Giovanni e Giacomo; “Blue Jasmine” di Woody Allen; “The Secret life of Walter Mitty di Ben Stiller) e il fondamentale supporto delle case di distribuzione Universal, Fox, Medusa e Nexo.

Il grande schermo a portata di corsia: l’Humanitas di Rozzano inaugura la prima sala cinema ‘ospedaliera’ italianaPer il momento, il pubblico coinvolto nelle proiezioni è quello del reparto di Riabilitazione neurologica. Trenta pazienti, segnalati dal personale sanitario del reparto in base alle condizioni di salute, riceveranno un invito personale da parte di un incaricato di MediCinema e il giorno della proiezione verranno accompagnati in sala dai volontari della Fondazione, insieme ai loro familiari.

Un’idea bella, sotto vari punti di vista, e che strappa più di un sorriso di speranza di questi tempi. Chissà, magari tra i 50 parametri individuati dal portale doveecomemicuro.it, lanciato solo pochi giorni fa, potrebbe comparire, prima o poi, la voce “intervento culturale di supporto”, un indicatore ad alto valore aggiunto…

Buon cinema a tutti, ma proprio a tutti…..


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