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Il Gruppo SARAS rende noti i risultati delle prestazioni ambientali del sito Sarlux (Sarroch)

Creato il 02 luglio 2015 da Alessandro Ligas @TTecnologico

Il Gruppo Saras rende noto che nel 2014 sono stati centrati gli obiettivi nel calo delle emissioni di biossido di zolfo e delle PM10, e che da oggi al 2017, oltre ai progetti già previsti, verranno fatti altri investimenti per ridurre la Co2 grazie all’efficienza energetica. Inoltre è nato un comitato paritetico Comune-Azienda “per la sostenibilità di Sarroch”

Il Gruppo SARAS rende noti i risultati delle prestazioni ambientali del sito Sarlux (Sarroch)
Sabato 25 Giugno si è tenuto, presso la Villa Siotto a Sarroch, l’incontro organizzato da Sarlux (Saras) per conoscere le prestazioni ambientali del sito industriale e per illustrare i cambiamenti in atto.

All’evento hanno partecipato cittadini, associazioni ambientaliste, rappresentanti istituzionali ed esponenti della società civile.

All’apertura dei lavori, il sindaco di Sarroch, Salvatore Mattana, dopo aver esortato l’azienda a continuare sulla strada del miglioramento e ricordato gli studi epidemiologici portati avanti dal Comune fin dal 2000, ha comunicato che Sarlux e Comune hanno creato un Comitato per la Sostenibilità. L’organismo, già operativo al livello di tecnici sulla raccolta differenziata del sito industriale, avrà tra i primi obiettivi quello di realizzare una barriera verde tra il centro abitato di Sarroch e la raffineria ma che è già attivo sul tema degli odori e dei rifiuti.

A seguire l’amministratore delegato Sarlux, Vincenzo Greco, ha annunciato gli investimenti più importanti, quasi tutti improntati ad una crescente sostenibilità ambientale, sottolineando che l’impegno dell’azienda è sempre quello di rendere gli impianti sempre più efficienti per mitigare l’impatto ambientale attraverso nuove soluzioni tecnologiche.

1 drone sarlux
La riduzione di CO2 dal 2005 è stata di oltre 600mila tonnellate. Sono previsti 15 interventi, contenuti nel piano di investimenti, che si aggiungono a quanto previsto a fine 2014. Tra gli interventi in corso, vi sono quelli che puntano a ridurre le emissioni diffuse, che sono tra le probabili cause dei disturbi olfattivi segnalati da alcuni cittadini di Sarroch a metà maggio, odore che si è sentito anche nel paese vicino di Villa San Pietro. Inoltre, nel sito industriale, è in atto l’installazione di un sistema di sigillatura dei “tubi di calma” e sostegni nei serbatoi a tetto galleggiante. Si sta portando a termine il completamento delle “doppie tenute” sulle 229 pompe che movimentano le benzine.

Tra le innovazione più incisive, quella che consentirà di usare energia elettrica per azionare la principale macchina di conversione (Cracking), al posto del vapore generato delle caldaie tradizionali alimentate ad olio combustibile. Un intervento che verrà completato entro il 2017, che da solo comporterà l’abbattimento di circa 130mila tonnellate di anidride carbonica e circa il 15% degli ossidi.

Altri lavori determinanti saranno quelli del recupero termico del forno del Topping 1 (distillazione) e la fermata di una delle due caldaie, da sola responsabile della produzione di circa 180 mila tonnellate di CO2.

La dismissione è il risultato della politica energetica degli ultimi anni, improntata alla razionalizzazione di una risorsa preziosa quanto costosa: il vapore. La diminuzione del vapore in raffineria consente di ridurre le emissioni (indirettamente) e soprattutto, il rumore causato dagli sfiati.

La Sarlux si è impegnata ad avviare uno studio che individui soluzioni innovative, come quella adottata nel 2008 per monitorare i composti organici volatili all’interno della raffineria attraverso telecamere a raggi infrarossi, non ancora introdotte in Europa, che permettano interventi più puntuali ed immediati.

Dopo la pausa, alcuni cittadini si sono trattenuti ai tavoli tematici – Aria, Acqua, Suolo, Rifiuti – per approfondire le questioni legate all’impatto ambientale dell’industria. Il responsabile HSE (Health, Safety, Environmental) del sito industriale, Walter Cocco, ha illustrato il risultato dei monitoraggi su mare, aria, suolo effettuati nel 2014, nell’ambito del protocollo EMAS – Eco-Management and Audit Scheme, uno strumento della Comunità europea al quale l’azienda ha scelto di aderire nel 2008. EMAS comporta che le prestazioni ambientali, come quelle sulle emissioni, siano certificate da enti specializzati e poi sottoposte al vaglio dell’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che le valida. Si tratta di un ulteriore controllo a cui Sarlux e l’intero Gruppo Saras si sottopongono volontariamente, che si aggiunge alla vigilanza costante operata dal Ministero dell’Ambiente e dagli altri enti regionali

Cocco ha spiegato che la scelta di utilizzare esclusivamente combustibili più pregiati, a basso contenuto di zolfo, ha consentito di contenere le emissioni di polveri PM10 che tra il 2011 ed il 2014, sono passate da 223 a 151 tonnellate all’anno, la metà della soglia di legge (330 tonnellate). In diminuzione anche la produzione di biossido di zolfo, dimezzata rispetto al 2007.


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