Il guardiano del faro

Creato il 22 luglio 2012 da Laperonza


C’era una volta un guardiano del faro. Era un guardiano molto particolare perché non è che avesse vinto un concorso o qualcuno lo avesse incaricato di fare il suo lavoro. Lo faceva e basta, tanto che nessuno nemmeno gli pagava uno stipendio. Un giorno aveva trovato un faro abbandonato a se stesso, dimenticato, che nessuno nemmeno pensava esistesse, e aveva deciso di riaccenderne la lanterna. Ce n’era voluto per ridare luce all’enorme lampada ma, dagli dagli, c’era riuscito e ora lanciava un bel fascio bianco sul mare per avvisare chi passasse di lì che, attenzione, c’erano rocce affioranti, gorghi, correnti contrarie e forse anche qualche mostro marino acquattato sul fondale, non si sa mai.

Di navi ne passavano di lì e, dopo che era stato riacceso il faro, iniziarono a passarne anche di più. Mercantili, navi da crociera, pescherecci, barche a remi e mosconi. Passavano tranquilli perché il faro diceva loro dove stavano le rocce, dove stavano i gorghi, dove stavano le correnti pericolose e magari dove non passare per evitare il mostro marino, hai visto mai.

Fatto sta che un giorno il guardiano decise che si era stufato di star lì ad accendere la lampada tutte le sere e ad ogni accenno di tempesta. S’era anche stufato di parlare via radio coi vari comandanti per fargli capire che lì non si passava. S’era soprattutto stufato di stare lì tutto solo sullo scoglio, notte e giorno, contro i venti dell’oceano. D’altra parte non prendeva neanche uno stipendio.

Decise che se ne sarebbe andato e lanciò un messaggio: chi mi sostituisce?

Qui fermo il racconto e ve lo lascio immaginare…..a piacere, come vi pare, come vi piace. Se vi va scrivetelo nei commenti, se non vi va tenetevelo per voi. Ma immaginate il guardiano che se ne va su una barchetta e la lampada che resta accesa, sola… Ci metto pure la colonna sonora, cliccate sotto.


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