17 Aprile, H 11:00
“Nana, sai chi sta arrivando?”
“No”
“Nonna Anga”
“…”
“E poi, per pranzo, verranno anche nonno Eppe e nanna Ossa”
“…”
“Sei felice?”
“…”
“Maya?!”
“nooooooooooooo”
si lascia morire sulle ginocchia, per terra, con le mani aperte a spremere le tempie.
“NONNO MAOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!”
“…”
Nonno Mao è una figura metafisica.
Nonno Mao è il sogno di tutti i bambini.
Nonno Mao raramente li prende in braccio, si lascia desiderare.
Nonno Mao ride continuamente, di fronte, di lato, alle tue spalle.
Nonno Mao ride con la testa tra le spalle e quando ride, assomiglia a quei giochi per le camerette per bambini che stanno appesi al lampadario; quando tiri la cordicella, fa muovere le ali su e giù mentre il corpo dell’animaletto va giù e su. Così si muove Nonno Mao, la testa va su e giù e le spalle giù e su.
Nonno Mao non sa mai nulla.
Nonno Mao non vede mai nulla.
Nonno Mao li chiama “scimmietta”
Nonno Mao passa le sue giornate a sistemare il suo cortile e a sporcarsi di vernice per sistemare i muretti bianchi che perdono un poco di vernice. Il cortile di Nonno Mao è strepitoso.
Nonno Mao non invade il loro territorio, non pretendere baci, carezze, coccole, parole affettuose.
Nonno Mao li seduce un poco, li ammalia con garbo, li sfotte ma non troppo.
Nonno Mao è il Jim Morrison dei bambini.
Quando diventa un mito, sparisce!
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