“Vogliamo creare un nuovo genere di industria nel nostro Paese. Storicamente, siamo stati un’appendice dell’Urss per la produzione di materiali grezzi, che sono stati portati via da qui senza che venisse costruito alcunchè”, ha dichiarato il leader kazako ad un incontro con alcuni investitori stranieri, durante il quale ha annunciato le nuove norme sugli incentivi, che tra gli altri comprendono anche la sospensione delle imposte sui patrimoni mobiliari per otto anni e il rimborso del 30% dei costi per la costruzione di nuovi impianti produttivi.
Ma oltre alla leva fiscale, il governo di Astana ha deciso di usare anche quella dello snellimento burocratico, consentendo alle aziende straniere che impiantano una nuova attività in Kazakhstan di avvalersi per un anno della propria manodopera, senza dover richiedere autorizzazioni alle autorità né dover rispettare rigide quote per l’immigrazione. C’è di più. Nazarbaev ha infatti annunciato l’imminente nomina di un Garante che avrà il compito di tutelare i diritti degli investitori stranieri nel Paese, e la revoca del visto obbligatorio per i dirigenti aziendali provenienti da Usa, Olanda, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Malaysia, Emirati Arabi, Corea del Sud e Giappone: tutti paesi che hanno già attivato da anni numerosi investimenti in Kazakhstan.