Mazza, seppur braccato, durante l'irruzione degli agenti ha tentato di scappare dalla finestra del suo bunker all'interno del quale c'erano anche due suoi nipoti. Era pronto a difendersi: indossava una cintura militare con coltelli e proiettili.
E nel tentativo di fuga si è anche disfatto di una pistola gettandola nella neve. A proteggere Mazza, oltre i due fidati nipoti denunciati per favoreggiamento, anche un avanzato sistema di telecamere e una vera e propria sala di monitoraggio sistemata in bagno. Sono stati trovati anche proiettili e un arsenale di coltelli.
Mazza ha diversi precedenti alle spalle, tra cui un omicidio nel '96 per motivi di gelosia e «perchè pretendeva rispetto», oltre a una serie di reati che vanno dalle lesioni ai tentati omicidi. L'ultima sua aggressione è avvenuta in via Andersen nel maggio scorso, quando ha sparato alle gambe di Mauro Diofebio per una banale lite a causa di parcheggio: pretendeva di avere il diritto di posteggiare la sua auto al posto della vittima. Già nel gennaio scorso gli agenti, durante un blitz alla ricerca del latitante, avevano arrestato il suo braccio destro, Michele Migale, e trovato due pistole: una di queste potrebbe essere quella utilizzata per la gambizzazione.