Vorace ed enorme, con tentacoli in grado di avvolgere e di sbriciolare una nave, dotato di un becco dalla forza devastante. Il kraken- il mostro marino descritto da racconti e disegni come una piovra gigantesca- ha terrorizzato i marinai per secoli. Una creatura mitologica per tutti, tranne che per un paleontologo, convinto di poter dimostrare la sua esistenza.
NEL DISEGNO, UN MITICO KRAKEN ATTACCA UNA NAVE
L’idea che un cefalopode abnorme possa essere davvero vissuto, milioni di anni fa, nelle profondità marine è stata avanzata, per la prima volta, nel 2011 da Mark McMenamin durante il convegno del Geological Society of America. Quest’anno, lo studioso si è ripresentato al meeting con quelle che ritiene delle prove: quello che potrebbe essere la punta di un rostro accuminato e le tracce fossili di una possibile vittima.
Due anni fa, McMenamin aveva ipotizzato che i resti di un ittiosauro- un grosso rettile marino vissuto 250 milioni di anni fa- scoperto nel Berlin Ichtyosaurus State Park del Nevada presentassero una disposizione che ricordava le prede delle odierne piovre giganti: esse spesso attaccano ed uccidono gli squali stritolandoli e alterando la posizione delle loro ossa. Tra l’altro, secondo il paleontologo, le rocce nelle quali l’ittiosauro si trovava sarebbero state erroneamente interpretate come prodotte da sedimenti oceanici superficiali: in realtà, sarebbero stati molto profondi- insomma, l’habitat ideale per un kraken.
Ma la sua interpretazione era stata accolta con molta freddezza dai colleghi del convegno, tanto che McMenamin si era quasi convinto di essersi sbagliato. Poi, però, per caso si è imbattuto, in un vecchio giornale, nelle foto che mostravano alcuni scheletri di ittiosauri appena recuperati da uno scavo nel parco del Nevada, durante un’esposizione al museo di Las Vegas. E i reperti mostravano la medesima configurazione, con le ossa sparpagliate.
UN DUELLO TRA UNO SQUALO E UNA PIOVRA GIGANTE