Un'amarissima fiaba. Un fantasy che va a braccetto con la ricostruzione storica. Il mondo della fantasia vana scappatoia da un mondo del reale crudele. Sono tante le interpretazioni che si possono dare de "Il labirinto del fauno", film del 2006 di Guillermo del Toro, vincitore, nelle categorie tecniche, di svariati premi Oscar. Il film cattura l'attenzione, non c'è che dire. Le avventure della coraggiosa Ofelia tra labirinti di fantasia fanno da contraltare ai tragici eventi storici della Spagna franchista e degli orrori di guerra. Ma non c'è happy end, e neanche speranza. L'immaginazione è il riparo dagli incubi del presente, ma non è rassicurante. La bambina protagonista diventa eroina e non simbolo, appunto, di speranza per il futuro di un paese sotto dittatura militare. E questa cosa disturba, nonostante si sappia che non sempre tutto può andare per il meglio. Del Toro realizza un film che fa mille strizzatine d'occhio a tanti altri. Cerca una sua originalità, ma non sempre la trova.
Un'amarissima fiaba. Un fantasy che va a braccetto con la ricostruzione storica. Il mondo della fantasia vana scappatoia da un mondo del reale crudele. Sono tante le interpretazioni che si possono dare de "Il labirinto del fauno", film del 2006 di Guillermo del Toro, vincitore, nelle categorie tecniche, di svariati premi Oscar. Il film cattura l'attenzione, non c'è che dire. Le avventure della coraggiosa Ofelia tra labirinti di fantasia fanno da contraltare ai tragici eventi storici della Spagna franchista e degli orrori di guerra. Ma non c'è happy end, e neanche speranza. L'immaginazione è il riparo dagli incubi del presente, ma non è rassicurante. La bambina protagonista diventa eroina e non simbolo, appunto, di speranza per il futuro di un paese sotto dittatura militare. E questa cosa disturba, nonostante si sappia che non sempre tutto può andare per il meglio. Del Toro realizza un film che fa mille strizzatine d'occhio a tanti altri. Cerca una sua originalità, ma non sempre la trova.
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