RECENSIONE "IL LAMENTO DI EURIDICE" DI LUANA SEMPRINI
Buonasera cari miei ^-^ Come ben sapete ho letto e adorato il romanzo "Il lamento di Euridice" di Luana Semprini e adesso è giunta l'ora di parlarvene! Già sapete che mi è piaciuto moltissimo, ma nella recensione vi spiego meglio i motivi di questa mia adorazione per la storia di Malco ed Erika. Stavolta le immagini con cui arricchisco la recensione le ho prese direttamente dalla pagina fb del romanzo, quindi sono assolutamente perfette!
Titolo: Il lamento di Euridice
Autore: Luana Semprini
Editore: Ute Libri
Collana: Ute Storie
ISBN: 9788867360338
Prezzo: € 9.00 (cartaceo) - € 3.49 (ebook)
Genere: Romanzo
Sottogenere: Paranormal Romance, Mistery
Anno di pubblicazione: 2013
Trama
Erika e i suoi amici decidono di trascorrere alcune settimane nella casa di montagna di Daniel per una vacanza post maturità. Una casa isolata, affiancata da un bosco al di sopra del quale si trova un piccolo cimitero sconsacrato, nient’altro che poche lapidi malmesse. I ragazzi si recano a visitarlo, curiosi, ma Erika è la sola che avverte una voce lamentosa e disperata. Da quel momento in poi la voce diventerà il suo pensiero principale tanto da indurla a tornare al cimitero la stessa notte, da sola. Qui incontra un personaggio inquietante, un ragazzo di nome Malco che inizia a tormentarla, convincendola che anche lui sente una voce e di aver bisogno di lei per potersene liberare. Erika non gli crede, pensa che sia pazzo. I giorni passano ed Erika si accorge di essere sempre più tormentata da quella voce disperata e cede alle pressioni di Malco. Si incontrano più notti, in una radura in mezzo al bosco, e lui le racconta cose a cui Erika non vuole credere. Malco le parla della sua infanzia passata tra uno psicologo e l’altro, la solitudine, la convinzione di tutti, anche della sua famiglia, della sua pazzia a causa della “voce”. Ma è veramente pazzia quella di Malco? È follia il suo ostinarsi a perseguitare Erika e a chiamarla “Euridice”? E sarà follia l’attrazione malata che spinge Erika sempre più a fondo? Il confine tra sanità e pazzia non è altro che un pallido pozzo in cui è facile cadere.
Il mio voto
La mia recensione
Tra me e “Il lamento di Euridice” di Luana Semprini è stato amore a prima vista. La storia, la copertina, i riferimenti al mito di Orfeo ed Euridice, lo stile, i personaggi … tutto mi ha portato a leggere questo romanzo in poche ore (rigorosamente notturne) e ad innamorarmi di esso. Volevo leggerlo da tempo, ma ogni volta dovevo rimandare, finché un giorno l’ho iniziato in seguito a un impulso istintivo, ho dato uno sguardo alle prime pagine e poi l’ho dovuto lasciare lì, in attesa, per occuparmi di altro. Ma il libro ormai era entrato nella mia testa e non mi lasciava in pace. Credetemi se dico che non riuscivo a togliermi dalla mente la storia di Erika e Malco. La sera, quando finalmente ho potuto mettermi comoda e proseguire la lettura, sono stata ossessionata dai risvolti misteriosi e romantici dell’intreccio.
Ossessione. Sì, questo è il termine giusto per descrivere l’effetto che crea questo romanzo.
L’ambientazione gotica ma moderna, i protagonisti vittime di un destino avverso, la storia d’amore ricca di passione e purezza, creano insieme un miscuglio di pathos e mistero che mi ha trascinata in un vortice di dipendenza. È una lettura intensa e coinvolgente che mi ha tenuta con gli occhi incollati alle pagine con una facilità incredibile e che ha continuato a vorticarmi nel cervello anche dopo aver letto la parola fine. Già, perché il romanzo è breve e lascia spazio a molti dubbi e domande ed è difficile credere che la storia sia conclusa; quando mi sono accorta di essere giunta al termine, sono stata assalita da un senso di insoddisfazione e incompletezza perché volevo ancora stare in compagnia delle atmosfere romantiche e tormentate che l’autrice è riuscita a raccontare con abilità e sentimento.
Erika ha appena finito il liceo e decide di trascorrere qualche giorno di vacanza con i suoi amici Jack, Sofia, Jane e Daniel nella casa dei genitori di quest’ultimo a Villalba, un paesino sperduto tra i boschi marchigiani. Quando il gruppo arriva a destinazione decide di fare una passeggiata tra le meraviglie naturali che il luogo offre, ma ad un certo punto i ragazzi si imbattono in un cimitero abbandonato e Erika inizia a sentire un cupo lamento nella sua testa. Gli altri non riescono a udire la voce e credono che la reazione dell’amica sia solamente dovuta alla stanchezza e allo shock. Tuttavia, Erika sa che non è così e durante la notte, mentre gli altri dormono, torna al cimitero per scoprire che cosa ha provocato il suo malessere e lì incontra Malco, un ragazzo strano, inquietante ed enigmatico che ha tutta l’aria di soffrire di disturbi psicologici. Spaventata e sconvolta, scappa da quella figura che alla luce della luna appare quasi demoniaca e che continua a chiamarla Euridice, ma ormai l’incontro è avvenuto, lui l’ha trovata e non smetterà di tormentarla finché lei non capirà che gli appartiene.
Mi è piaciuto moltissimo il modo che Luana Semprini ha utilizzato per raccontare la storia, e immergermi in questa realtà fittizia è stato un gioco da ragazzi! Lo stile è pulito e semplice, scorrevole, e la narrazione in prima persona permette di immedesimarsi alla perfezione nel personaggio confuso, spaventato, turbato e disorientato di Erika. Uno degli aspetti che ho davvero apprezzato è stata la capacità dell’autrice di riuscire a descrivere fin nei minimi dettagli lo stato emotivo della protagonista; mentre si legge, si sentono benissimo l’ansia e l’adrenalina, la paura e il coinvolgimento, la confusione e lo stress che attanagliano il suo essere. È stata davvero brava sotto questo punto di vista. La prosa è veloce e regala alla storia un senso di immediatezza che crea una continua attesa e aspettativa e che riesce a tenere con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Unica pecca che ho riscontrato dal punto di vista tecnico è la presenza di alcuni refusi nel testo, ma il numero non è così elevato e questo difetto può essere benissimo sorvolato. Io sono una lettrice che dà più importanza al contenuto che all’involucro, ma cerco di stare sempre attenta a questo tipo di pecche, quindi quando sono presenti lo dico senza problemi per dare una visione totale e sincera dell’opera analizzata. Tuttavia, quando un romanzo riesce ad emozionarmi così tanto come in questo caso, non posso fare a meno di professare tutto il mio amore verso il libro in questione, al di là dei piccoli errori che possono esserci.
Ciò che più ho amato di questo romanzo è sicuramente la storia d’amore tra Erika e Malco, una relazione torbida e intensa intrecciata egregiamente al mito classico e immortale di Orfeo ed Euridice che io adoro. Come poteva non conquistarmi?! Malco è un protagonista maschile perfetto: tragico e solitario al punto giusto, passionale e misterioso, a volte crudele altre dolce, tormentato e creduto pazzo da tutti quelli che lo conoscono, possessivo e geloso, ma anche ironico. Insomma, per me è il massimo! Mi sono totalmente innamorata di lui e della sua aria maledetta! Sono stata ossessionata dalla sua triste presenza come lo era la protagonista! Erika è una ragazza pratica e realista che si trova ad affrontare da un giorno all’altro una situazione che le fa perdere la cognizione della realtà ed è spaventata e scossa, ma allo stesso tempo non può fare a meno di
provare attrazione nei confronti di Malco. Non sono sempre stata d’accordo con lei e con le sue scelte, ma è un personaggio che mi è piaciuto molto e che sono sempre riuscita a comprendere. L’amore tra i due è talmente forte e intenso che rapisce e durante la lettura mi sono dimenticata praticamente di tutto tanto ero presa dal mistero e dal sentimento che li avvolgeva. Non riuscivo a smettere di leggere e mi è dispiaciuto tantissimo arrivare alla fine del libro.
L’originalità della storia sta nella scelta di Luana Semprini di unire la bellezza della mitologia classica ai fili della sua trama. L’idea che Orfeo ed Euridice siano due spiriti torturati dal fato che vagano alla ricerca di coloro che permetteranno finalmente alle loro anime di unirsi è tragica e drammatica e dona al romanzo un tocco di romanticismo immortale che avvolge ogni azione dei protagonisti e rende il loro amore puro e straziante, disperato e devastante, attraversato da un bisogno urgente che non ammette più impedimenti. La storia di un amore maledetto e intriso di eterna poesia.
“Il lamento di Euridice” è un romanzo che mi ha ossessionato, emozionato e coinvolto, un libro ricco di magia e di raffinata sensualità, e lo consiglio a tutti coloro che amano il romanticismo gotico e la mitologia greca e vogliono immergersi in una realtà dolce e misteriosa!
Monia Iori
Questa recensione partecipa alla TRIBUTES READING CHALLENGE
Distretto 11, Paranormal Romance