Questo è il comunicato stampa ufficiale:
Run rabbit run / Dig that hole, forget the sun
And when at last the work is done / Don’t sit down it’s time to start another one
All’inizio degli anni 70 la crisi petrolifera e il deficit alimentare si sommano e confermano che il Paese sta vivendo al di sopra delle proprie possibilità: una manovra politica ed economica che conduce all’austerity governativo fa sì che l’Italia per la prima volta dal dopoguerra, entri in recessione. Negli stessi anni, i cosiddetti anni di piombo nella penisola, sonde spaziali vengono lanciate vero nuove avventure, obiettivo Marte. La spinta propulsiva degli anni ’60 sembra colorarsi di una diversa luce: in realtà l’uomo ancora è ben lontano dal pianeta rosso. Indubbiamente si fanno i conti con un presente reale e duro, spigoloso, e il conseguente disincanto delle utopie perdute.
And you run and you run to catch up with the sun, but it’s sinking
And racing around to come up behind you again
The sun is the same in the relative way, but you’re older
Shorter of breath and one day closer to the heart
Nel 1973 esce The Dark Side of the Moon e oggi quelle atmosfere esistenziali ma profondamente malinconiche sono tornate ad essere attuali. La vita preme, assedia l’animo umano non solo nella fattispecie di una quotidiana emergenza, ma nella configurazione storica di una nuova centralità. La rassegna attraverso otto autori, vuole indagare il lato oscuro, misterioso e problematico della riflessione artistica, intrisa di quella nigredo che era propria degli spiriti malinconici, ma ora non esente dall’indagine sul presente e una diversa percezione dell’oggetto. La decisione di tacere da parte dell’oggetto, lo conduce verso il suo abbandono puro e semplice: il suo ripiegamento negli elementi costitutivi ultimi, un passo avanti verso una lettura vera e finalmente poetica.
And everything under the sun is in tune
But the sun is eclipsed by the moon
Jarach Gallery
San Marco 1997 Campo San Fantin, 30124 Venezia
Martedì – Sabato 14:00 – 20:00
+39 041 522 1938