Il lato più umano dello scandalo Di Vittorio
Creato il 18 febbraio 2015 da Ambrogio Ponzi
@lucecolore
IL LATO PIU' UMANO DELLO SCANDALO DI VITTORIO: STORIE DA RACCONTARE SPERANDO CHE GLI SFORZI FATTI PORTINO A BUON FINE PER POTER TORNARE A SORRIDERE TUTTI ASSIEME DIMENTICANDO IL PASTICCIO E LE AVVERSITA' DELLA VITA
E' ancora fresca la notizia del fallimento della Cooperativa
Di Vittorio, uno scandalo tutto fidentino che ha sparso drammi in tutta la città
e zone limitrofe. La parte più triste sta nel fatto che coloro che ne tenevano
le redini, da sempre sotto il marchio delle sinistre metamorfiche partite dal
PCI per arrivare all'odierno PD, passando attraverso PDS e DS, ma tutte sotto un
unico comune denominatore.
Dal consiglio direttivo della pietra dello scandalo Di
Vittorio sono passati quasi tutti i sindaci dal 1970 ad oggi e tutti con le
etichette testé elencate. Questa cooperativa si occupava di costruzioni edili e
le sue licenze forse incontravano meno difficoltà rispetto al privato cittadino
che doveva modificare un arco o una finestra o allargare una porta o addirittura
costruire ex novo o ristrutturare, i "santi in paradiso", inteso come comune di
Fidenza, forse facilitavano questa situazione.
Dalle prime realizzazioni si è
poi arrivati ad acquistare terreni delle zone periferiche per la costruzione di
interi quartieri che impegnavano capitali enormi, per cui si è pensato a
qualcosa che, anni dopo, poteva essere definita "finanza creativa". Consisteva
nella ricerca di denaro fresco che poteva permettere alla cooperativa Di
Vittorio di procedere con le sue costruzioni e ai cittadini che finanziavano un
investimento sicuro per il futuro, un ottimo deterrente all'inflazione.
Purtroppo però è successo l'irreparabile e dopo una serie ventennale e più di
manipolazioni di bilanci che alla fine mostravano un passivo di nove milioni di euro,
si è poi rivelato che la reale cifra era oltre il triplo di quanto dichiarato,
su una totale situazione debitoria di 68 milioni di euro: una cifra iperbolica
in una cittadina come Fidenza.
Se siamo attenti al lato umano l'operazione risulta ben più grave dello
scandalo mondiale della Parmalat anche se le dimensioni dei due fallimenti appaiono sono assai diverse.
Una volta decretato il fallimento sono uscite allo scoperto
varie situazioni familiari divenute drammatiche: l'enorme dissesto finanziario,
perpetrato con inganno anche da esponenti politici locali sparsi tra sindaci,
assessori, consiglieri comunali e dirigenti delle sezioni fidentine delle
"magnifiche quattro" sigle di cui sopra (PCI, PDS, DS, PD).
Trecento famiglie
nel dramma di aver perso i risparmi accumulati in una vita di lavoro, sudore e
sacrifici, centinaia di migliaia di euro volatilizzati. Sembra che si siano
salvati solo "pochi eletti", sempre figli delle solite sigle, una volta che si
ebbe sentore del crack che stava per arrivare: se questo sarà accertato dai
giudici questi signori dovranno restituire in toto il maltolto, senza contare
avvisi di garanzia che prima o poi arriveranno e faranno certamente molto
rumore.
Tra tutte le famiglie "fregate" andiamo a prendere in esame un caso
umano, pietoso, perpetrato con inaudita cattiveria, pensando solo al vil
denaro, da parte di chi teneva le fila per questo tipo di investimenti-patacca
(non oso pensare al rumore che si sarebbe prodotto se questo fosse stato firmato
dalla parte politica avversa).
La signora Gabriella Vaccari, oggi 57 enne,
sposata con un figlio, da quasi 40 anni a Fidenza, all'età di 42 anni le viene
diagnosticato un inizio di sclerosi multipla che con gli anni progredirà seppur
lentamente, ma provocando nella signora un grave stato di infermità. Oggi lei
riesce a reggersi in piedi per solo pochi minuti, unica speranza per evitare la
sedia a rotelle è un intervento alla giugulare, fattibile solo in una clinica
specializzata di Monza, con la possibilità dell'80% di riuscita, dal costo di 15
mila euro circa.
Alcuni anni fa la signora prenotò l'intervento, tempo d'attesa
due anni, era riuscita ad accumulare la cifra necessaria per l'intervento. Due
anni sono molti per un simile evento, sono molti anche per ciò che riguarda
l'andamento della valuta, alcuni decenni fa l'inflazione aveva portato i nostri
denari ad una svalutazione di oltre il 20% l'anno.
Per evitare brutte sorprese
legate alla perdita di valore del denaro ed impossibilitata a fare l'intervento
in caso di forte aumento del costo dell'operazione, decide di investire i
fatidici 15 mila euro in Di Vittorio. Veramente la cifra investita era due volte
e mezzo il necessario per l'intervento, ma quando finalmente venne chiamata
dalla clinica monzese per l'intervento chiese la restituzione di 15 mila euro al
presidente della Cooperativa Di Vittorio.
Dopo varie telefonate nell'arco di
circa tre mesi, durante le quali si negava il presidente perché "assente" o
"impegnato" o la classica "è in riunione" e chi più ne ha più ne metta, il
drammatico epilogo dato dalla voce femminile alla fine era secco e preciso:
.
Inutile dire che per la signora e la sua famiglia
si prospettava un doppio dramma: un calcio alla possibilità di riacquistare la
salute per la signora ed alla situazione economica per la famiglia intera con la
"sparizione" di quasi 40 mila euro, tra cui i famigerati 15.
Con il fallimento
decretato nei confronti della Di Vittorio sono emerse situazioni di questo
genere, di cui il caso più eclatante è proprio quello di cui ci stiamo occupando
e di cui si è parlato anche su una parte della stampa locale. Sono passati
ancora alcuni anni dalla negata restituzione dei denari e la signora Gabriella
nel frattempo è peggiorata, ma i soldi sono irrimediabilmente perduti e la
speranza di ritornare a fare una vita normale restano chimere.
Alla luce di
quanto successo si stanno muovendo alcuni volontari: è stato aperto un conto
corrente (appena ne saremo in possesso ne forniremo gli estremi) presso la Cassa
di Risparmio di Parma e Piacenza agenzia 2 di Fidenza allo scopo di raccogliere
libere offerte e promuovere attività ed eventi per poter arrivare alla
famigerata "quota 15 mila" necessaria per permettere alla signora Gabriella di
affrontare l'intervento della speranza.
Carissima signora Gabriella Vaccari un
sincero e grandissimo IN BOCCA AL LUPO da parte mia e di tutta la redazione di
fidenza-luoghi.blogspot.com.
Germano Meletti
*Le immagini sono tratte dalla pagina FaceBoook di Gabriella
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