L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.
Questo, almeno per ora, è l’articolo 1 della nostra Costituzione.
Risulta abbastanza evidente che negli ultimi anni (anche qualcosa di più degli ultimi anni) questo fondamento della Nazione è stato disatteso in maniera macroscopica.
Non mi metterò ora ad analizzare i motivi che hanno portato alla situazione italiana ma mi piace lanciare una parola di speranza.
I sindaci neoeletti si sono impegnati (chi più, chi meno) ad affrontare il problema della mancanza di lavoro come primissimo impegno del loro mandato e mi sembra una scelta sacrosanta.
Come mi sembra evidente che la soluzione debba essere politica e affrontata sia a livello locale che nazionale.
Impossibile continuare a vivere in una situazione in cui se cerco lavoro a Roma non ho altra soluzione che scegliere la preghiera più adatta e devo pensare di spostarmi più su, sempre un po’ più su.
La soluzione deve essere politica perchè dal basso la gente (inevitabilmente) cerca di organizzarsi e in parte ci riesce.
Ci sono associazioni, enti, sia per quanto riguarda l’appoggio materiale che per l’assistenza.
E poi c’è la rete, strumento immenso che crea contatti ed opportunità, e così “cerco lavoro” ed “offro lavoro” sono due delle chiavi più usate nel nostro paese.
E ancora ci sono quelli che il lavoro se lo inventano, e anche qui la rete è una piattaforma su cui imbastire idee niente male.
Ripeto però che tutto questo non basta e abbiamo bisogno di scelte politiche importanti.
La speranza a questo punto è che i nuovi sindaci si impegnino davvero e mantengano le loro promesse. Utopia?